Sciopero della fame a Roma dei pazienti Sla
658 i milioni che sarebbero dovuti arrivare dalla spending review e che sono rimasti bloccati
Peggiorano le condizioni di salute dei malati di Sla che hanno iniziato lo sciopero della fame all'inizio di questa settimana. Aderiscono tutti al Comitato 16 novembre, la data nazionale dello sciopero e protestano attraverso la drammatica decisione della rinuncia all'alimentazione, contro il mancato avvio del Piano nazionale per l'autosufficienza previsto dal Governo. Sono rimasti bloccati lo scorso semestre tutti i fondi per i disabili gravi e gravissimi, la spending review avrebbe dovuto creare un nuovo fondo ma ad oggi nulla di fatto, solo promesse.
Ma a condurre lo sciopero della fame sono anche le tantissime famiglie dei malati. I medici continuano a monitorare la situazione e le precarie condizioni di salute che rischiano di compromettere anni di cure e sacrifici dei pazienti.
Balduzzi, Grilli e Fornero ancora non hanno accettato di incontrare una loro rappresentanza, in nome dei tagli e della cura dimagrante del sistema sanitario, a danno dei servizi essenziali ai disabili gravi.
I malati chiedono un'assistenza degna di questo nome anche per tutti i disabili gravi e gravissimi, di un paese civile fondato sulla tutela dei diritti.
Sul tavolo c'è la destinazione dei 658 milioni che arrivano dalla spending review e che il governo aveva promesso di destinare all'alimentazione di un fondo destinato a supportare i malati e le loro famiglie.
La protesta si potrebbe unire al No Monti Day in via di organizzazione a Roma. I malati di Sla e molti disabili potrebbero scendere in strada sulle carrozzine e persino in ambulanza per chiedere il rispetto della loro condizione.