Cesarei: troppi in Italia
Il dato emerge dall'indagine nazionale sulla appropriatezza del ricorso al cesareo condotta dal ministero della Salute
Esplode nuovamente il dato sui cesarei che si praticano in italia. Nel 2010 in Italia si sono registrati 482.195 tra parti naturali e cesarei. Dei parti cesarei la percentuale è del 29,31% del totale, ma sembra che ben il 43% risulti ingiustificato. Tale incongruenza è stata rilevata esaminata la rispondenza tra le informazioni nelle schede di dimissione ospedaliera.
Nel dettaglio sembrerebbero ''troppe le diagnosi di posizione anomala del feto, condizione fortemente associata al taglio cesareo''. E' quanto emerge dall'indagine nazionale sulla appropriatezza del ricorso al cesareo condotta dal ministero della Salute. Secondo Balduzzi se l'indagine dovesse risultare corretta si tratterebbe di uno spreco di 80-85 milioni di euro all'anno. L'incremento dei cesarei in Italia è stato logaritmico. Nel 1980 i parti cesarei erano l’11% del totale, lievitando nel 1990 al 28%, per arrivare al 38,2% nel 2010.
Secondo L’organizzazione mondiale della Sanità si dovrebbe stare in una forchetta compresa tra il 15 e il 18%, quindi molto al di sotto del livello italiano. Inoltre se si vanno a esaminare i dati regione per regione, si scopre che lo scompenso è enorme a carico di alcune regioni, mentre il fenomeno è meno accentuato in altre. Si passa infatti da oltre il 60% della Campania al 52% della Sicilia fino al 26% della Toscana e al 24% del Friuli Venezia Giulia.