Cervello: L'Italia protagonista nella ricerca finanziata dall'UE
Tra dieci anni una copia del cervello umano per simulare funzioni e reazioni
Il cervello rimane uno degli organi più complessi, sui quali occorrerà investire significative risorse per la ricerca scientifica futura.
Su questo versante l'Europa non si tira indietro e scommette un miliardo di euro per una ricerca di sistema a carattere neurologico. Lo strumento di questo nuovo indirizzo di ricerca è denomicato «Human Brain Project», un nome che da il senso della prospettiva a largo raggio del progetto.
Il programma punta a un approfondito studio del cervello in tutte le sue parti e funzioni, nelle tappe evolutive della vita individuale. L’obiettivo finale è configurare il «più accurato modello mai fatto».
L'altro programma di ricerca gemello è 'Graphene', si concentrerà sul materiale del futuro a base di carbonio e inaugura l’offensiva con cui l’Europa vuole riportare la sua Ricerca al centro della scena. Questo progetto richiederà 500 milioni di euro di investimenti; in tutto il 50%, con il co-finaziamento degli Stati dell'Ue che appronteranno l'altra metà delle risorse. Due miliardi, complessivamente per competere con le multinazionali della ricerca giapponese e americana che investono da anni nel settore.
L'altro programma di ricerca gemello è 'Graphene', si concentrerà sul materiale del futuro a base di carbonio e inaugura l’offensiva con cui l’Europa vuole riportare la sua Ricerca al centro della scena. Questo progetto richiederà 500 milioni di euro di investimenti; in tutto il 50%, con il co-finaziamento degli Stati dell'Ue che appronteranno l'altra metà delle risorse. Due miliardi, complessivamente per competere con le multinazionali della ricerca giapponese e americana che investono da anni nel settore.
La guerra della Ricerca è agguerrita, soprattutto nelle aree interdisciplinari che aprono a diversi sviluppi futuri. I rivali d’oltreoceano sono da sempre in vantaggio e si tratta di colmare questo gap, soprattutto nelle neuroscienze. L’Ue ha anche perso punti nella partita per l’innovazione nei confronti di Giappone e Corea, e ora sente in concorrenza con la Cina.
Nell’ambito del progetto Horizons 2020 l’Ue ha lanciato il piano Fet, «Tecnologie future ed emergenti». Sono state cercate le «Flagship», gli alfieri del programma attraverso l’esame di ventuno possibilità. Dopo 2 anni e mezzo ne sono rimaste due.
«Graphene» è costituito da 126 gruppi di ricerca, un consorzio aperto, concentrato su comunicazioni e tecnologie energetiche. Il progetto «Cervello umano» riunisce invece scienziati di 87 istituzioni e 23 Paesi. Tra 10 anni si ipotizza la costruzione di una copia del cervello in un supercomputer e la simulazione delle reazioni e delle funzioni. Una volta realizzato il clone informatico dell’encefalo, sarà manovrato per sviluppare nuove terapie, ma anche per incidere nella programmazione, per avere cervelli elettronici a misura di quelli umani.
Direttore della riceca sarà uno svizzero del Politecnico di Losanna, con il coordinamento affidato a cinque i partecipanti italiani: Consorzio Cineca; Laboratorio europeo per la spettroscopia non lineare; Politecnico di Torino; Ordine di San Giovanni di Dio Fatebenefratelli; Università di Pavia. Lo «Human Brain Project» raccoglierà e integrerà dati sperimentali, cercando di individuare e colmare le lacune nelle nostre conoscenze. Nel campo della medicina i risultati del progetto potrebbero contribuire a diagnosi migliori: le malattie cerebrali, nota la Commissione, provocano ogni anno più vittime di cancro, diabete e cuore messi insieme.
Nell’informatica, invece, si inseguono avanzate tecniche di supercalcolo interattivo: «Il cervello - dice la Commissione - si basa su milioni di unità di processori e consuma meno d’una lampadina».