Lo sciopero dei ginecologi. Adesione in massa
A Palermo una manifestazione con 15mila professionisti che scenderanno in piazza
Le Sale parto italiane oggi rimarranno chiuse per la protesta dei ginecologi e delle ostetriche. In tutto 24 ore di sciopero che con una adesione massiccia della categoria tuttavia hanno messo in ginocchio i servizi territoriali. Si adottano soluzioni estreme perchè ginecologi e ostetriche ritengono difficile dialogare con il mondo politico perchè prenda atto dei problemi della categoria, anche in relazione alla sicurezza dei punti nascita sul territorio. L'altra grande matassa da sbrogliare riguarda il contenzioso medico-legale e le assicurazioni per il rischio professionale, che hanno ormai costi proibitivi. Possono arrivare, come hanno dichiarato i sindacati in questi giorni anche a costare 20-30 mila euro l'anno.
Oggi, si prevede, nasceranno, secondo le stime, circa 1.100 bambini in meno della media giornaliera perchè i cesarei programmati per martedì sono stati tutti rinviati o anticipati.
I ginecologi hanno precisato attraveso le associazioni di categoria che le emergenze e le prestazioni non differibili non verranno sospese. Si fermeranno anche le attività di ambulatori ostetrici e consultori familiari sul territorio. In tutto 15mila professionisti, che si riuniranno a Palermo con una manifestazione nazionale, promossa dalle sigle Fesmed, Aogoi, Sigo, Agui, Agite, Sieog e Aio.
I sindacati di categoria constatano infatti «con soddisfazione che hanno aderito allo sciopero dei medici dipendenti del Ssn che operano nei punti nascita, nei consultori familiari e negli ambulatori ostetrici del territorio, un numero elevatissimo di colleghi che ha superato il 90% se si escludono i colleghi precettati per garantire le urgenze e le prestazioni indifferibili».