Sospensione visite fiscali: il Presidente dell’Ordine dei Medici di Palermo Toti Amato incontra una delegazione di medici fiscali
La recente decisione dell’INPS di sospendere le visite fiscali d’ufficio per le assenze per malattia dei lavoratori del settore privato, ha prodotto una drammatica condizione lavorativa dei medici fiscali, il cui rapporto di lavoro viene posto in discussione dopo circa un ventennio di attività. In sostanza questa categoria aveva scelto di dedicare in modo esclusivo la parte prevalente della propria attività professionale al servizio dell’Ente Previdenziale, ponendosi come insostituibile forma di garanzia del sistema e garantendo “l’unico reale deterrente agli abusi astensionistici per malattia”.
E’ quanto si legge nella nota che l’Ordine dei Medici di Palermo ha appena inviato al Governatore della regione Sicilia Rosario Crocetta, a Lucia Borsellino (Assessore alla Salute), a Giuseppe Di Giacomo (Presidente della VI Commissione Ars) a seguito dell’incontro di ieri del Presidente Toti Amato con una delegazione di medici fiscali. La Spending review ha determinato la decisione dell’INPS di sospendere l’attività dei medici fiscali, “rinunciando – si legge nella nota - di fatto a svolgere il proprio ruolo sociale ed istituzionale in un’ottica esclusiva di contenimento della spesa pubblica”. Sono ben 1.400 i professionisti su tutto il territorio nazionale di cui circa 150 insistono sul territorio regionale sono interessati alla manovra dei tagli.
“Giova sottolineare – continua la nota - che la riduzione delle visite fiscali rappresenterebbe un falso risparmio ove si consideri l’inevitabile prevedibile incremento della spesa pubblica relativa alle assenze per malattia senza i previsti controlli. Va precisato, inoltre, che l’attività dei medici fiscali si autofinanzia considerato che ogni rilevata assenza ingiustificata basta a coprire la remunerazione dell’attività di tre medici fiscali”. “E’ pertanto assolutamente prioritario – prosegue ancora la nota dell’ordine dei medici- ricercare forme alternative di risparmio della spesa pubblica garantendo il lavoro svolto dai medici fiscali che avrebbero difficoltà insormontabili di reinserimento occupazionale”.Con la lettera l'Ordine chiede di essere ascoltato con una delegazione di medici fiscali dalle autorità competenti.