Un articolo spiega il perchè del fallimento delle diete
New England Journal of Medicine
ROMA. L'"agonia" delle diete fallite ha ora una spiegazione scientifica.
Da una ricerca pubblicata sul New England Journal of medicine emerge
che tagliare la calorie modifica il metabolismo e influisce
negativamente anche sul cervello, amplificando il desiderio del
cibo fino quasi a farlo diventare un'ossessione.
Questo meccanismo, secondo gli scienziati della Columbia
University Medical Centre, sarebbe dovuto all'ormone che
stimola l'appetito, la grelina, che aumenterebbe in maniera
esponenziale durante una dieta rispetto a quelli che invece lo
frenano, come il peptide YY e la leptina.
Nel frattempo, le scansioni del cervello mostrano che la perdita
di peso rende più difficile esercitare l'autocontrollo e
resistere cibo allettante.
Per arrivare a questi risultati sono stati reclutati 50 donne e
uomini obesi, che per otto settimane hanno fatto una dieta
piuttosto rigida 500-550 calorie.
Alla fine delle otto settimane la perdita di peso si aggirava
intorno ai 13 chili, ma nonostante per l'anno successivo sia
stato fornito dal team di ricerca un supporto per una migliore
alimentazione alla fine i pazienti hanno riacquistato peso,
circa cinque chili, e hanno inoltre cominciato a sentirsi molto
più affamati.
I livelli dell'ormone che sopprime l'appetito, il peptide YY,
erano insolitamente bassi, come quelli di leptina, un altro
ormone che aumenta il tasso metabolico.
In pratica, spiegano gli scienziati, si è verificato un
meccanismo coordinato di difesa con più componenti tutte
dirette verso la realizzazione di un aumento di peso. In altre
parole una reazione contro la dieta, perché se il corpo umano
ha gli "anticorpi" per fermare la perdita di peso, ha invece un
sistema carente per prevenire l'ingrassamento.