Farmindustria. Gli investitori dichiarano l’Italia no innovation
Non so se riusciremo a portare nuovi farmaci in Italia. Massimo Scaccabarozzi, Presidente di Farmindustria, durante l’assemblea pubblica dell’associazione sugli effetti della spending review che interessa la sanità lancia l’allarme. Lo scorso anno - ha aggiunto - abbiamo perso il 9% del mercato, circa 10 mila posti di lavoro. Si corre il rischio che alla fine si creeranno due fasce di cittadini: quelli che andranno in Svizzera a comprare i nuovi farmaci e quelli che non li potranno avere. In generale, secondo Scaccabarozzi, sta emergendo un caso Italia nel farmaceutico, con una inversione di rotta delle politiche sanitarie che seppure mirate a eliminare gli sprechi non riconoscono più all’industria farmaceutica il suo ruolo tra le leve di sviluppo del Paese.
Il settore del farmaco – ha concluso - e’ un patrimonio che l’ Italia non può perdere.
L’industria farmaceutica in Italia dal biennio scorso è alle prese con una rigorosa politica aziendale di ristrutturazione per contenere le perdite. Il 47% delle esportazioni è hi-tech e colloca il nostro Paese al decimo posto nella classifica dei settori, con una occupazione di qualità ma anche di quantità. Sono più di 65.000 gli addetti e 6.000 i ricercatori distribuiti nelle 165 fabbriche nazionali.