Sicurezza Alimentare: Irregolarità nella Relazione annuale del Piano nazionale integrato nel 10 % dei controlli del Ssn e nel 35% dei Nas
I risultati della Relazione 2011 riguardante il Piano nazionale integrato (Pni) che descrive la situazione italiana della filiera agro-alimentare sono stati appena pubblicati sul sito ministeriale. Sono 660.804 le ispezioni effettuate dal Ssn con una percentuale di non conformità del 10%, mentre sui 38.700 controlli eseguiti dai Nas sono state riscontrate 13.576 non conformità (oltre il 35%).
Il piano riunisce le principali informazioni sui controlli ufficiali effettuati nell'anno 2011 in materia di Alimenti, Mangimi, Sanità e Benessere degli animali, Sanità delle piante, Sottoprodotti, Zoonosi nell'uomo e Ambiente.
Ma vediamo in sintesi i punti salienti del report:
Sulla sicurezza alimentare le ispezioni del Ssn hanno rilevato su 660.804 controlli una percentuale di non conformità del 10%.
Per quanto riguarda i prodotti di origine animale su 258.672 controlli, la percentuale di non conformità è stata del 9%.
L’analisi della filiera alimentare su 117.185 campioni analizzati ha rilevato una percentuale di non conformità dell’1%.
Bassa la percentuale di non conformità dei prodotti di latte crudo (0,7%).
Sempre sulla sicurezza alimentare i controlli dei Nas hanno rilevato non conformità pari al 35%, per complessivi 13.576 prodotti.
Per quanto concerne i controlli sulla qualità merceologica degli alimenti, le Frodi e le contraffazioni svolti dal Ministero delle Politiche agricole e dall’Icqrf, si rileva una percentuale del 9% di irregolarità sui prodotti ittici in fase di commercializzazione.
Tra le attività di controllo significativi i dati prodotti dal Rasff (Sistema rapido di allerta per alimenti e mangimi della commissione europea). In aumento le segnalazioni da parte dell’utenza, che significano un buon grado di sensibilizzazione: il 4% delle notifiche sono infatti state attivate a seguito di lamentele dei consumatori, il 7% in regime di autocontrollo delle imprese, il 2% a seguito di intossicazioni alimentari. L’Italia è in cima alla classifica per segnalazioni, seguita dal Regno Unito e dalla Germania.