Il Bosone di Higgs (particella di Dio) e la tecnologia in medicina
Le nuove sperimentazioni della fisica potrebbero in futuro aiutare le terapie antitumorali
Il Bosone di Higgs si potrà utilizzare per le future tecnologie a servizio della salute, all'interno di un percorso rodato che in passato ha conosciuto l'applicazione delle scoperte della fisica alla medicina, dando luogo ai raggi X, alla Pet e alla risonanza magnetica. Si tratta degli ultimi risultati conseguito dal team di ricerca della Humanitas, l'istituto di ricovero e cura a carattere scientifico in ambito di malattie immunodegenerative, con sede a Rozzano.
Le tecnologie estreme, impiegate negli esperimenti con l'LHC (tra questi il tunnel di 27 chilometri realizzato al Cern di Ginevra), hanno permesso in passato di realizzare apparecchiature innovative, come ad esempio la Pet e i magneti ad alto campo usati per la risonanza magnetica, ha spiegato a Panorama.it Arturo Chiti, responsabile dell'Unità operativa di medicina nucleare di Humanitas. ''Non è da escludere - ha dichiarato Chiti - pertanto, che a medio-lungo termine, grazie allo sviluppo delle tecnologie impiegate dalla fisica, possa verificarsi nuovamente un fenomeno di questo tipo. Nuove conoscenze e nuove sperimentazioni messe a punto dai fisici, applicate al campo della medicina, potrebbero infatti portare a ulteriori scoperte o a una gestione differente delle radiazioni ionizzanti'''.
Chiti non si sbilancia sulle immediate applicazioni della ricerca: ''E' difficile al momento dare una risposta concreta se e come la particella di Dio potrà essere utile alla medicina, ma la tecnologia utilizzata per effettuare l'esperimento potrebbe avere una ricaduta sulle applicazioni tecnologiche usate in medicina, principalmente in oncologia, forse meno per altre branche della medicina”.
Ma quali sono i vantaggi nell'utilizzo degli acceleratori di particelle? In ambito di terapie antitumorali gli adroni potrebbero essere impeigati per curare in modo estremamente preciso i tumori. Gli adroni, che si possono paragonare a piccoli proiettili, verrebbero indirizzati con straordinaria precisione sui bersagli (il tessuto tumorale), risparmiando i tessuti sani circostanti il tumore. In particolare gli adroni potrebbero risultare utili per le applicazioni nella lotta contro quei tumori localizzati in prossimità di organi delicati, come l'occhio, la base cranica e la colonna vertebrale.
''Le applicazioni della fisica in medicina - ha aggiunto Chiti - sono già una realtà ed hanno consentito di migliorare le cura per i malati. Il rapporto sarà sempre più stretto in futuro, anche grazie a scoperte come queste''.
La ricerca scientifica si configura sempre di più nelle aree interdisciplinari, avvalendosi dell'apporto non soltanto di tutte le aree mediche ma anche della fisica, dell'ingegneria e della chimica. Le tecnologie applicate alla medicina, sono diventate infatti una realtà. La bad news, in questo caso, che conferma la scarsissima attenzione verso la ricerca scientifica in Italia, è rappresentata dai tagli ai finanziamenti previsti nella spending review. In tutto, considerando il triennio 2009-2012, un taglio netto di 60 milioni di euro, che pone a rischio severo la ricerca internazionale in questa particolare area.