Spending review e sanità regionali
Sui Lea ancora un'Italia a due velocità
La spending review rimane una misura critica per il settore sanitario, che si caratterizza ancora nel nostro paese per disomogeneità dei livelli standard dei servizi. La situazione interregionale è sempre a due velocità, con una serie significativa di progressi realizzati nelle regioni negli anni scorsi commissariate o a rischio di commissariamento.
Mancano sette giorni all’esecutività della manovra strutturale e sono ancora molte le incertezze, con una mappa regionale fortemente squilibrata. Il ministro della Salute Renato Balduzzi, ha evidenziato che l’efficacia del piano dei tagli dipende anche da queste specifiche situazioni locali, rispetto alle quali occorre il massimo della collaborazione con le regioni e con le Asp.
Nel 2011 le regioni che hanno presentato risultati positivi sono la Lombardia, il Veneto, l’Umbria, le Marche e l’Abruzzo, mentre Piemonte, Veneto, Emilia Romagna, Toscana, Valle d’Aosta, Friuli e Sardegna hanno dovuto utilizzare risorse interne per far fronte ai piani di contenimento. Uno dei dati che favorisce i bilanci regionali rimane la capacità attrattiva di assorbire i pazienti delle altre regioni; la Lombardia ricava 452 milioni con la presa in carico di pazienti residenti in altre regioni (prevalentemente a Sud) mentre, ad esempio, la Calabria versa 230 milioni di euro per i rimborsi. Tra le regioni virtuose il Veneto, con 48,6 milioni di attivo ed un tasso di ospedalizzazione pari a 146 unità ogni mille abitanti contro il tasso di 204 della Campania, in coda alla classifica per ospedalizzazione dei suoi cittadini. Sostanzialmente il disavanzo si concentra nel meridione (42%), ma il disavanzo oltre a interessare regioni come la Campania, la Sicilia, la Calabria e la Puglia colpisce anche Abruzzo, Molise e Piemonte.
L’Abruzzo è l’unica regione che nel 2011 ha chiuso con un attivo di 18,5 milioni, la Campania ha dimezzato il disavanzo, ma chiude il 2011 con un disavanzo di 70 milioni. Critica la spesa farmaceutica sostenuta dai cittadini e dagli ospedali, sforata su quasi tutto il territorio nazionale, mentre la spesa farmaceutica convenzionata ha fatto registrare un trend positivo di diminuzione. In quest’ultimo caso il risultato è da addebitare all’aumento del ticket e delle addizionali Irpef (6% nel corso del 2011). Il Lazio detiene il record negativo con 181 euro procapite contro, ad esempio i 45 euro pro capite del Piemonte, i 119 del Molise, i 112 della Liguria, i 110 della Sicilia, i 100 della Calabria.
E’ sulle inadempienze sui Lea (Livelli essenziali di assistenza) che si registrano le maggiori disomogeneità tra nord e sud. Molise, Lazio, Sicilia, Calabria, Campania e Puglia sono inadempienti sui Lea relativamente alla disponibilità di posti letto. A fronte dei 10 posti letto ogni mille anziani nelle regioni del Nord, si registrano 4 posti letto nel Lazio, il valore di 0,6 in Campania e in Sicilia, regioni caratterizzate anche da un forte disavanzo.