Le elezioni presidenziali americane si giocano su fisco e sanità
Le agende messe in campo da Barack Obama e Mitt Romney potrebbero risultare decisive sugli effetti che il programma socio-sanitario eserciterà sul voto di opinione degli americani. Ed è stato proprio Obama, in occasione della tappa in Iowa e nel Midwest che ha attaccando Romney e Paul Ryan (nominato alla vicepresidenza) sulle politiche sanitarie.
«Nei loro programmi si vuole la fine di Medicare come lo conosciamo», ha accusato Obama rintuzzando gli avversari sull'assistenza agli anziani.
Nel programma sanitario di Romney si offre l'opzione tra la copertura del programma pubblico e il voucher per l'acquisto di una polizza privata. Secondo i repubblicani l'opzione aumenterà la competitività tra le società assicurative e favorirà l'abbattimento dei costi. Diversa l'opinione di Obama e degli esperti del suo staff, secondo i quali con la privatizzazione si scateneranno i rincari a scapito della quantità e della qualità dei servizi.
Romney ritiene che il fallimento di Medicare e del sistema di assistenza agli anziani si è determinato proprio a causa della falsa politica voluta dai democratici di garantire accesso ai servizi sanitari a tutti gli americani, sottraendo però quasi tutta la previdenza agli anziani. Nelle previsioni di Romney in tutto si tratterebbe di 700 miliardi in dieci anni.