Sanità e assistenza alle stelle nelle spese sostenute dalle regioni
E' quanto emerge da uno studio condotto dalla Cgia di Mestre
Le Regioni nell'ultimo decennio (dal 2000 al 2010), hanno speso 89 miliardi in più, con un aumento di spesa del 74,6%, mentre l'inflazione è cresciuta del 23,9% in un decennio. Tra i casi limite e scandalo la vicenda singolare della regione Lazio, che ha occupato le prime pagine dei giornali negli ultimi cinque giorni.
Uno studio interessante e di settore è quello pubblicato dal Centro studi della Cgia di Mestre, rappresentato da Giuseppe Bortolussi, che tra le altre cariche ricopre anche quella di consigliere regionale. La mappa delle spese sostenute nelle regioni italiane è variegata: il Lazio ha quesi raddoppiato la spesa (+93%), l'Emilia Romagna è giunta al +145% (perde quindi in virtuosità), il Veneto si ferma al 60%.
Secondo Bortolussi in questi 10 anni la spesa si è incrementata in maniera vertiginosa a causa del decentramento che ha favorito autonomia ma anche de-reponsabilizzato le regioni. ''Pur riconoscendo che perdurano sprechi e inefficienze che vanno assolutamente eliminati - scrive Bortolussi - nell'ultimo decennio l'aumento della spesa delle Regioni è imputabile al nuovo ruolo istituzionale conferitogli e dalle nuove competenze assunte''. In primis la sanità ''con l'aumento - prosegue la nota della Cgia - anche dei costi dovuti all'invecchiamento della popolazione''; la sanità rimane la voce più a rischio nella politica dei tagli dei prossimi cinque anni. Ma al secondo posto si colloca l'assistenza sociale che è cresciuta del 154,4% negli ultimi dieci anni.
Una dura constatazione, se consideriamo che la filosofia della legge 328 del 2000 poneva al centro dell'impianto legislativo il tema dell'integrazione socio-sanitaria dei servizi territoriali.