Decreto Balduzzi: il Senato vota la fiducia
Ignazio Marino contesta le misure di riforma a costo zero e non vota la fiducia
Il decreto sulla sanità è diventato legge, dopo l'approvazione di ieri in Senato. In tutto 181 voti a favore, 43 contrari e 23 astenuti. Per il decreto, come era accaduto alla Camera, è stato chiesto il voto di fiducia. Vediamo nel dettaglio gli articoli:
Fra i punti principali la riforma della medicina territoriale che andrà ristrutturata con l'organizzazione dei medici in ‘squadre’ per garantire un’assistenza h24 ai pazienti. Gli ambulatori faranno anche attività di prevenzione su fumo e alcool. La promozione di corretti stili di vita investe il settore del tabacco e dei rivenditori di alcolici con l’introduzione del divieto di vendita di prodotti agli under 18. Si rischiano sanzioni che vanno da 250 a 1000 euro e, nel caso di recidiva da 500 a 2000 euro, fino alla sospensione per tre mesi della licenza.
Il Dl Balduzzi introduce misure di contrasto alla ludopatia. Divieto di pubblicità su ogni tipo di media (giornali, riviste, tv, radio, teatro, cinema e internet) ove non siano esplicitati messaggi di avvertimento sul rischio di dipendenza e informazioni corrette sulle probabilità di vincita.
Aggiornato l'elenco delle patologie all'interno dei Livelli essenziali di assistenza, con particolare riferimento alle nuove patologie emergenti ed alle malattie croniche, rare e alle dipendenze da gioco d'azzardo. A tutela dei minori viene inoltre stabilito che il ministero dell’Istruzione, dell’Università e della Ricerca segnali alle scuole primarie e secondarie la valenza educativa del tema del gioco responsabile, per predisporre iniziative didattiche di prevenzione sui rischi del gioco e dell’abuso.
In materia di sicurezza alimentare viene introdotta la norma che stabilisce che le bevande analcoliche vendute con denominazioni di fantasia, il cui gusto e aroma fondamentale deriva dal loro contenuto di essenze di agrumi, o di paste aromatizzanti di agrumi, dovranno contenere succo naturale nella misura non inferiore al 20%.
Per i medici di medicina generale è istituito il ruolo unico, fermi restando i livelli retributivi specifici delle diverse figure professionali. Le Regioni potranno, senza nuovi o maggiori oneri per la finanza pubblica, prevedere la presenza, nelle medesime strutture sulla base della convenzione nazionale, di personale dipendente del Servizio sanitario nazionale.
Più controlli anche per chi fa sport a livello amatoriale, con visite mediche di idoneità più stringenti e dotazione per le palestre di defibrillatori semiautomatici e di eventuali altri dispositivi salvavita.
In campo farmaceutico entro il 30 Giugno sarà revisionato il Prontuario nazionale, con una revisione straordinaria che ricollocherà in Fascia C i farmaci considerati terapeuticamente superati. Le Regioni sono autorizzate a sperimentare sistemi di riconfezionamento, anche personalizzato, e di distribuzione dei medicinali agli assistiti in trattamento nelle strutture ospedaliere e residenziali, per eliminare sprechi di prodotti e rischi di errori e di consumi impropri.
Al via anche la riforma della libera professione intramoenia dei medici ospedalieri. Le aziende sanitarie dovranno prima procedere a una definitiva e straordinaria ricognizione degli spazi disponibili per le attività libero-professionali, con la possibilità di utilizzare spazi nelle strutture sanitarie esterne, ovvero autorizzare i singoli medici a operare nei propri studi. Tutta l’attività, per facilitare i controlli fiscali dovrà però essere messa in rete, con trasparenza e tracciabilità di tutti i pagamenti effettuati dai pazienti.
Tra i senatori presenti Ignazio Marino si è rifiutato di votare la fiducia. “Non posso votare una riforma della sanità a costo zero - ha dichiarato -, una riforma in cui si garantisce per legge ai cittadini ciò che non si può mantenere: questo decreto infatti non stanzia un euro per l’apertura di ambulatori medici 24 ore al giorno 365 giorni all’anno, rendendo fin dall’inizio questa auspicabile innovazione lettera morta. La Toscana – evidenzia Marino – ha 40 strutture di questo tipo che non coprono nemmeno tutto il territorio e investe 16 milioni di euro all’anno per sostenere questo sistema. Il ministero della Salute dovrebbe spiegarci come potrà realizzare tutto questo senza un euro in più, mentre la legge di stabilità prevede almeno un miliardo di euro di ulteriori tagli al Fondo Sanitario Nazionale, che si aggiungono ai 21 miliardi già sottratti in questi ultimi anni”.
Durante l'esercizio del voto il ministro della Salute, Renato Balduzzi ha incontrato i medici e gli operatori sanitari. L’incontro era stato programmato nel contesto della manifestazione ‘Diritto alla cura, diritto a curare’ che ha portato in piazza a Roma sabato 27 ottobre oltre 20 mila camici bianchi, che hanno sfilato in difesa del servizio sanitario pubblico e contro i tagli.