Tumori alla prostata, gli esperti: stop all'esame del Psa
Stati Uniti
WASHINGTON. I massimi esperti di salute del governo Usa
hanno stabilito che nessun uomo, di nessuna età dovrebbe
venire sottoposto di routine al test sull'antigene
specifico della prostata, in sigla PSA. Effettuato
di routine durante i check-up annuali su tutti gli uomini oltre
i 50 anni di età, l'esame misura la presenza di una proteina
del sangue che non indica direttamente la presenza di tumore ma
ne segnala la possibilità.
Ma la "Us Preventive Services Task Force" ha giudicato
l'efficacia del test a livello 'D', il più basso, ed ha
sentenziato che i rischi di screening di massa sulla popolazione
per questo antigene superano i possibili benefici.
La decisione pubblicata sulla rivista "Annals" di Medicina
Interna è stata accolta con stupore e reazioni opposte nella
stessa comunità medica e scientifica.
Secondo i dati elaborati dalla commissione "ci sono prove
convincenti che il numero di uomini che dopo 10-15 anni dal test
sull'antigene evitano la morte per tumore della prostata è
molto basso".
Gli esperti osservano che d'altro canto una cosa è certa: i
risultati falsi-positivi fanno scattare una ulteriore serie di
analisi e trattamenti spesso invasivi con possibili seri effetti
collaterali.
Il test PSA inoltre anche nel caso in cui individui
correttamente la presenza di cancro non distingue se si tratta
di un tumore aggressivo o di uno che non progredirebbe: "molti
uomini - scrive la Task Force - sono soggetti a terapie
rischiose per un tumore della prostata che non diventerebbe mai
sintomatico".(ANSA)