Consiglio dell’OMCeO - gestione della emergenza CoviD
Il Consiglio dell’Ordine dei Medici Chirurghi e degli Odontoiatri della Provincia di Palermo riunitosi in data 8 ottobre ha preso in esame l’attuale gestione della emergenza CoviD.
Di fronte al costante e allarmante crescere del numero dei contagi sono state evidenziate le gravi criticità che sono sotto gli occhi di tutti: da un lato il continuo incremento dell’occupazione dei posti letto nei reparti dedicati e, dall’altro, una insufficiente gestione dei contagi sul territorio.
Carente tempistica sia nell’isolamento dei positivi sia nel tracciamento dei contatti; ritardi nella esecuzione dei tamponi (vuoi ai fini clinici per una diagnosi certa vuoi per accertare la negatività e “liberare” i soggetti negativi dalla loro condizione di isolamento domiciliare/quarantena); difficile, se non impossibile, comunicazione tra i medici di famiglia e i pediatri e i colleghi dei dipartimenti di prevenzione, tutti oberati dalle incessanti segnalazioni di pazienti positivi o venuti a contatto con soggetti positivi.
Negare l’esistenza del problema sarebbe omissivo e denunciamo con forza come ciò non sia dovuto a responsabilità alcuna dei medici a ciò preposti bensì a gravi carenze strutturali e organizzative delle quali sono i cittadini/pazienti e gli stessi medici semmai a essere vittime.
L’Ordine di Palermo, Ente sussidiario dello Stato, è pronto a collaborare con le altre istituzioni al fine di fronteggiare tale emergenza ,e già per la prossima settimana sono previsti una serie di incontri con enti e associazioni per affrontare e approfondire utilmente tali tematiche, ma non può esimersi dal chiedere con risolutezza alle stesse istituzioni uno sforzo ulteriore nel colmare le attuali carenze.
Una per tutte le carenze di personale dei dipartimenti di prevenzione (che non sembra azzardato stimare nell’ordine di almeno il 50% in ambito regionale) facendo ricorso ad adeguate assunzioni di personale medico (sia pur a tempo determinato) e ricorrendo, nel caso, anche ad altre figure professionali quali gli assistenti sanitari.
Riteniamo indispensabile, anche, l’emanazione di direttive che rendano chiare e omogenee le procedure da mettere in atto e i percorsi da seguire, il potenziamento degli strumenti di comunicazione tra le varie figure interessate nella gestione dell’emergenza, lo snellimento dei processi assistenziali al fine di una adeguata tutela della salute dei cittadini.
Concentrarsi sul numero dei posti letto è necessario ma insufficiente, a corollario del “posto letto” sono indispensabili personale e attrezzature ma, soprattutto, l’attenzione maggiore deve essere rivolta al territorio perché è qui che si deve intercettare il virus ed evitare che i contagi si trasformino in ricoveri.