Sciopero dei medici e infermieri: tra soluzioni parziali e richieste inascoltate
Conflitto sulle nuove norme pensionistiche. Le professioni sanitarie ancora in piazza
Nel cuore delle tensioni tra il Governo e i professionisti sanitari, lo sciopero annunciato per il 18 dicembre resta in calendario nonostante il recente emendamento governativo riguardante le pensioni. La reazione della Federazione Nazionale degli Ordini dei Medici (FNOMCEO) e del sindacato Nursing Up sottolinea una profonda insoddisfazione, nonostante i tentativi di mediazione del Ministro della Salute e del sottosegretario.
La controversia ruota intorno alle modifiche proposte dal governo per l'emendamento alla manovra, presentato al Senato. Le nuove norme prevedono deroghe per le pensioni di vecchiaia e quelle anticipate entro il 31 dicembre 2023, evitando i tagli annunciati. Tuttavia, questa soluzione non è stata accolta favorevolmente dai professionisti sanitari.
Il Presidente della FNOMCEO, Filippo Anelli, riconosce l'emendamento come "una prima risposta" del Governo, ma evidenzia che non tutte le esigenze dei medici e infermieri sono state ascoltate. In particolare, si sollevano preoccupazioni sulla mancanza di un trattamento equo per tutti i professionisti, in particolare per coloro che sceglieranno la pensione anticipata dal 2024 in poi.
Il Governo, da parte sua, ha cercato di bilanciare la situazione finanziaria e i diritti acquisiti dei lavoratori, con il Ministro della Salute e i sottosegretari che hanno sottolineato l'importanza di trovare una soluzione per il personale sanitario, eroi silenziosi durante la pandemia di COVID-19. Nonostante ciò, la soluzione proposta non sembra essere sufficiente a placare le tensioni.
La FNOMCEO, pur apprezzando l'impegno del Governo, sottolinea che non si possono ottenere risultati positivi attraverso penalizzazioni o trattamenti diversi per i professionisti dello stesso settore. Anelli suggerisce che sarebbe preferibile individuare risorse per eliminare il tetto sulle assunzioni di nuovo personale sanitario.
L'articolo 33 della manovra, al centro della disputa, cerca di correggere i tagli alle indennità dei medici, ma solleva anche questioni di discriminazione tra categorie e potenziali problemi costituzionali. Il governo assicura che le novità non cambieranno i saldi, ma ciò non sembra soddisfare completamente le richieste dei professionisti sanitari.