
TUMORI NEUROENDOCRINI, SERVONO PDTA E PIATTAFORMA DIGITALE AD HOC
"Tumori neuroendocrini in Sicilia: il paziente al centro di un approccio multidisciplinare e di un percorso diagnostico-terapeutico". Esperti a confronto a Villa Magnisi
Multidisciplinarietà, Percorsi diagnostico-terapeutico-assistenziali (Pdta) e una piattaforma digitale ad hoc sono la chiave per garantire ai pazienti con tumore neuroendocrino cure uniformi ed efficaci.
Secondo gli oncologi intervenuti al convegno sui tumori neuroendocrini in Sicilia, ieri (14 dicembre 2023) a Villa Magnisi: "Il concetto di 'una sola cura' per tutti i tipi di cancro è diventato negli anni una sorta di pietra filosofale, ben lontano da una realtà che affronta tumori estremamente eterogenei in chiave genetica e anatomopatologica attraverso percorsi terapeutici sempre più personalizzati. E i tumori neuroendocrini (Net) sono un esempio brillante di tale varietà perché possono essere gestiti in più modi, ricorrendo alla chirurgia o ad un ampio ventaglio di farmaci, come gli analoghi della somatostatina, gli inibitori della tirosinchinasi o di mTOR, la terapia radiometabolica, la chemioterapia o la RadioLigand Therapy".
"La loro particolarità clinica e gestionale - hanno spiegato i responsabili scientifici Giuseppe Badalamenti, Carlo Carnaghi e Dario Giuffrida - richiede l’intervento di figure professionali differenti, che devono essere coordinate in maniera pratica e funzionale. Una multidisciplinarietà che esige rigore e pianificazione. Spesso riconoscere e individuare precocemente i tumori neuroendocrini risulta di primaria importanza per stabilire dei percorsi diagnostico-terapeutico-assistenziali (i cosiddetti Pdta), il cui valore risiede nella possibilità di gestione clinica virtuosa del 'paziente' per ottimizzare le risorse quanto per limitare la migrazione sanitaria".
Per questo, hanno sottolineato i medici "nell’ambito della Rete oncologica siciliana (Reos) è diventato di importanza primaria l’elaborazione di un Pdta per i tumori neuroendocrini, ma anche la possibilità di avere una piattaforma digitale che permetta alle strutture più periferiche di interfacciarsi con quelle che hanno maggiori competenze nella gestione della patologia. Due strumenti che consentirebbero una maggiore uniformità di trattamenti e l'elaborazione dei dati epidemiologici, percorsi diagnostici e terapeutici adeguati".
Ai lavori sono intervenuti, tra gli altri, gli esperti Vincenzo Adamo, Laura Evangelista, Marco Federico Manzoni, Duilio Pagano, Francesco Panzuto e Rosario Paratore.
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