8 MARZO, AMATO ''DISPARITA' DI GENERE E' UN DETERMINANTE CRUCIALE DI SALUTE''
Opinioni a confronto al primo forum della Federazione regionale degli Omceo siciliani
Tutti i dati epidemiologici, clinici e sperimentali oggi disponibili sottolineano differenze importanti, tra uomini e donne, per incidenza, decorso o sintomatologia delle malattie: da quelle cardiovascolari e neurodegenerative, ai tumori, le malattie autoimmuni, infettive e respiratorie. Le differenze di salute e di malattia sono influenzate, non solo da aspetti biologici (legati al sesso), ma anche da fattori di genere determinati dall’ambiente e dallo stile di vita.
Da qui la necessità di sviluppare la medicina di genere, tema al centro di un confronto organizzato dalla Federazione regionale degli Omceo siciliani e ospitato stamattina nei locali del sedime di Terravecchia della marina militare ad Augusta (Siracusa) in occasione della Giornata internazionale della donna. Obiettivo diffondere conoscenza tra i medici siciliani attraverso approfondimenti di argomenti innovativi come il Bilancio di genere e un questionario ha spiegato il presidente dell’Ordine dei medici di Caltanissetta Giovanni D’Ippolito, responsabile scientifico dell'evento.
Il genere rappresenta uno dei più importanti determinanti di disparità di salute. Per promuovere appropriatezza degli interventi e restituire centralità alla persona, la sua valutazione nelle attività di prevenzione e di cura è fondamentale in tutte le specialità ha detto il presidente dell'Omceo di Palermo Toti Amato, componente del direttivo Fnomceo.
L'Oms ha definito la medicina di genere come lo studio dell’influenza delle differenze biologiche (definite dal sesso) e socioeconomiche e culturali (definite dal genere) sullo stato di salute e di malattia di ogni persona.
Se pensiamo che fino al 1993 nessuna donna era stata mai arruolata in studi di sperimentazione clinica dei farmaci, sperimentati per lo più sul modello maschile, la definizione dell'Oms porta con sé una rivoluzione nell’approccio terapeutico. Cambia il presupposto, ha sottolineato Amato: Il medico non deve curare la malattia ma la persona che ha una malattia con le sue differenze biologiche, sociali, economiche e culturali. Questo perché ciascuno nasce sessuato ma non dotato di genere, su cui invece intervengono fattori sociali e ambientali. Oggi bisogna lavorare per le generazioni future di medici, costruendo un orientamento che superi e valorizzi le differenze, rafforzando la centralità della persona.
Tra i relatori del convegno, oltre ai presidenti Omceo provinciali Vito Barraco, Giacomo Caudo, Anselmo Madeddu, Renato Mancuso, Santo Pitruzzella e Alfio Saggio, anche la Prof.ssa Flavia Franconi, Mirella Milioto, componente della commissione Medicina di genere della Fnomceo e Lia Murè dell’assessorato regionale della Salute.
A rappresentare la Marina militare: l'ammiraglio ispettore Antonio Dondolini Poli (a capo dell’ispettorato di sanità), l’ammiraglio di divisione Andrea Cottini (comandante marittimo Sicilia), il capitano di vascello Filippo La Rosa, il direttore dell’infermeria presidiaria della marina militare di Augusta e coordinatore sanitario del comando marittimo Sicilia, nonché il personale sanitario dei comandi ed enti di Augusta della Forza Armata.