PARTNERSHIP OMCEO-CIVICO-VILLA SOFIA CERVELLO SU INTRAOSSEA NELL'EMERGENZA SANITARIA
"L'intraossea è una procedura di accesso vascolare che consente di gestire una situazione di emergenza qualora l'accesso venoso, necessario al supporto delle funzioni vitali, non sia praticabile. Device come l'EZ-10, per somministrare liquidi e farmaci ai pazienti in condizioni critiche, hanno dimostrato di essere una soluzione efficace e rapida, e uno strumento salvavita". Così l'anestesista e rianimatore Marco Palmeri, responsabile della centrale operativa Palermo-Trapani- Sues 118 dell’Azienda ospedaliera Civico di Palermo diretta da Fabio Genco, aprendo i lavori ieri, 25 marzo, a Villa Magnisi, del corso di formazione "Accesso Intraosseo EZ-10". Obiettivo: illustrare la tecnica intraossea, i dispositivi, le linee guida e le procedure.
L'evento formativo, affidato alla responsabilità scientifica del direttore del Trauma Center di Villa Sofia-Cervello di Palermo Antonio Iacono, è stato organizzato dall'Ordine dei medici di Palermo in collaborazione con le Aziende ospedaliere Civico e Villa Sofia Cervello.
"La collaborazione è un altro passo dell'attività formativa in rete su cui punta da anni l'Omceo - ha detto il presidente dell'Omceo Toti Amato - e che cerchiamo di estendere quanto più possibile seguendo due principi: equità formativa e ottimizzazione delle sinergie per garantire l'aggiornamento continuo dei medici in un'ottica di un Ssn capace di erogare servizi di qualità. E' il caso dell'Intraossea su cui, formazione a parte, si dovrebbe investire, una bella iniziativa e che ha trovato numerosi consensi. Sono già state richieste altre edizioni".
Uno dei punti chiave del corso è dunque la difficoltà di rintracciare un accesso venoso nella gestione del paziente critico. L’accesso intraosseo rappresenta per Palmeri una pratica alternativa, rapida, sicura e con meno complicanze. Eppure. ha spiegato l'esperto "resta ancora una tecnica confinata a determinate situazioni cliniche, come la rianimazione cardiopolmonare adulta e pediatrica, lo shock settico pediatrico e l'ipovolemia traumatica, o utilizzata come estrema ratio. Questo perché manca una formazione adeguata e diffusa, ma anche la disponibilità di materiale".