
TAR LAZIO: LA RISONANZA MAGNETICA RESTA RESPONSABILITÀ DEI RADIOLOGI
Antonio Nicosia: "Al centro della sentenza ci sono anni di formazione specifica dei radiologi"
Giovanni Raineri: "Si rischia di marginalizzare il ruolo fondamentale del cardiologo"
Il Tribunale amministrativo regionale (Tar) del Lazio, con la sentenza n. 23440 del 24 dicembre 2024, ha confermato la legittimità del decreto del Ministero della Salute del 14 gennaio 2021, che attribuisce ai radiologi la responsabilità esclusiva delle prestazioni diagnostiche con risonanza magnetica (RM) e ne stabilisce gli standard di sicurezza e le modalità di utilizzo delle apparecchiature.
La controversia è scaturita dal ricorso presentato dal professor Francesco Fedele, dall'Istituto nazionale ricerche cardiovascolari (Inrc) e dall'Associazione malati ipertensione polmonare (Amip), che hanno contestato il decreto perché lesivo delle competenze dei medici cardiologi, assegnando ai radiologi la responsabilità esclusiva delle prestazioni diagnostiche di RM.
Il Tar ha respinto queste argomentazioni, sottolineando che l'attribuzione di tale responsabilità non intacca le competenze dei cardiologi, che restano importanti.
La sentenza chiarisce che la refertazione, ovvero l'interpretazione degli esami diagnostici, è di competenza dei radiologi, mentre la gestione clinica del paziente, cioè la diagnosi e il trattamento delle patologie, rimane prerogativa dello specialista della patologia specifica, come il cardiologo. Per i giudici, questa distinzione garantisce un equilibrio tra le competenze delle diverse specialità e conferma la legittimità del decreto.
La decisione rappresenta un passaggio cruciale nella definizione dei ruoli professionali. Pur attribuendo ai radiologi una posizione centrale nelle prestazioni diagnostiche, evidenzia implicitamente l'importanza di un approccio multidisciplinare, indispensabile per garantire standard elevati di sicurezza e cura per i pazienti.
La posizione dei cardiologi
La comunità cardiologica è preoccupata. Ritiene essenziale il contributo diretto degli specialisti nelle procedure di risonanza magnetica per garantire ai pazienti diagnosi precise e trattamenti efficaci. Secondo il cardiologo Giovanni Raineri, già consulente della Regione siciliana per la prevenzione alle malattie cardiovascolari: "Attribuire esclusivamente ai radiologi la responsabilità delle prestazioni diagnostiche di risonanza magnetica rischia di marginalizzare il nostro ruolo, compromettendo il percorso diagnostico e terapeutico dei pazienti con patologie cardiovascolari. Serve un approccio multidisciplinare che integri le competenze di entrambi gli specialisti per garantire il miglior trattamento possibile".
La posizione dei radiologi
Dal versante opposto, la Società italiana di Radiologia medica e interventistica (Sirm) ha accolto positivamente la sentenza, che riconosce il ruolo centrale del radiologo nella gestione delle apparecchiature di RM e nella responsabilità diagnostica. "La gestione delle apparecchiature di risonanza magnetica richiede una formazione approfondita e specifica in diagnostica per immagini – ha spiegato il radiologo Antonio Nicosia, che dirige la Radiodiagnostica dell'ospedale di Partinico –. L’attribuzione esclusiva di questa responsabilità è indispensabile per garantire la sicurezza e l’efficacia delle procedure, ma ciò non esclude la necessità di una collaborazione stretta e continua con i cardiologi, per offrire ai pazienti un’assistenza completa e di qualità".
Nella foto: da sinistra, Giovanni Raineri e Antonio Nicosia