
VIOLENZA MINORILE IN AUMENTO: L'IMPORTANZA DELLA RETE TRA SCUOLE, SANITÀ E FAMIGLIA
Un incontro dedicato all’analisi del fenomeno della violenza giovanile, una realtà che si sta diffondendo sempre di più. Questo il tema al centro del dibattito nel corso del convegno “I giovani e la violenza: un fenomeno in aumento?”, promosso dal Centro studi giuridici e sociali "Cesare Terranova", in ricordo di Francesca Morvillo, e realizzato in collaborazione con l’Ordine dei medici di Palermo.L’appuntamento, ospitato a Villa Magnisi venerdì 31 gennaio, ha riunito autorevoli giuristi ed esperti che hanno esaminato in profondità le cause e le radici del fenomeno, oltre a discutere le strategie di intervento più efficaci.
"La violenza tra i giovani riflette un profondo disagio, e le statistiche continuano a registrare un aumento costante, soprattutto in alcune fasce sociali, con un aggravamento nel periodo post-Covid", ha detto Toti Amato, presidente dell’Ordine dei medici di Palermo. "La prevenzione è fondamentale e deve partire dai primi anni di vita, con un ruolo chiave per le scuole. È essenziale la presenza di figure professionali come medici, neuropsichiatri e pediatri, ma anche la formazione dei medici perché sappiano riconoscere tempestivamente i segnali di difficoltà. Nonostante il decreto Caivano, aggiornato nel 2023, preveda molte promesse, il vero problema resta la carenza di personale: mancano i medici. È indispensabile creare una rete di supporto, ma senza sanitari resta una rete incompleta. Ad oggi, c’è un neuropsichiatra infantile ogni 12.000 abitanti, una cifra che definire insufficiente è un eufemismo. È necessario un forte lavoro di collaborazione tra scuola e sanità. In tal senso, rilancio un’idea già proposta in Sicilia 5-6 anni fa: reintrodurre in modo stabile il medico o una figura sanitaria all’interno delle scuole".
Sulla stessa linea d'onda Matteo Frasca, presidente della Corte d’Appello di Palermo, ha posto l’accento sull’importanza di un approccio interdisciplinare. "L'iniziativa di oggi", ha detto, "ha un valore particolarmente significativo perché attraverso un'azione interdisciplinare mira a studiare e analizzare le cause in funzione preventiva di un fenomeno che si sta diffondendo in modo esagerato e pericoloso, e non solo in funzione repressiva. L’educazione rappresenta la chiave di volta per arginare il problema. È essenziale rafforzare il ruolo della famiglia e della scuola, trasmettendo ai giovani il valore della comunità, della condivisione e della solidarietà. Solo attraverso un’educazione basata su questi principi possiamo contrastare il senso di isolamento e disorientamento che porta molti ragazzi alla violenza".
Lia Sava, procuratore generale della Corte d’Appello di Palermo, ha rimarcato poi quanto il tema sia cruciale anche alla luce delle sfide imposte dall'evoluzione tecnologica. "Focalizzare l'attenzione sul fenomeno della violenza giovanile ha un'importanza fondamentale in questo momento storico e soprattutto in un momento storico in cui ci confrontiamo con le potenzialità tecnologiche", ha detto Sava. "Si pensi alla diffusione attraverso i mass media di esempi negativi per i nostri giovani, che sono elementi in formazione, o all'enorme disponibilità di armi e di oggetti atti ad offendere. La chiave di volta è nell'esempio che anche gli adulti devono dare ai giovani perché molto spesso tendono a replicare condotte violente che vedono in famiglia e nella rappresentazione mass-mediatica".
Infine, sottolineare la gravità della situazione è intervenuta anche Claudia Caramanna, procuratore presso il Tribunale dei minorenni di Palermo: "I dati sulla violenza giovanile purtroppo sono estremamente preoccupanti. Abbiamo registrato dal 2022 un aumento del 25% dei reati commessi da minorenni, reati che sono stati peraltro caratterizzati da estrema violenza e brutalità. Rispondere alla domanda su quali sono le cause è molto complesso, ma è chiaro che si tratta di concause. Sicuramente incide in maniera molto significativa il consumo di sostanze stupefacenti e in particolare di crack, una sostanza che si trova ormai a basso costo, molto facile da reperire e che viene consumata anche da ragazzini molto piccoli. Oltre a questo ci sono anche tanti altri aspetti da considerare: la crisi familiare, la crisi dei rapporti sociali che ormai sono rapporti che vengono intrattenuti spesso attraverso piattaforme e che non sono più rapporti veri".