Pazienti dializzati in Sicilia. Al via un nuovo percorso di formazione
Il progetto coinvolge le quattro province della Sicilia occidentale
Il dato è certamente preoccupante: in Sicilia ci sono piu' dializzati che nel resto d'Italia. Il 77% viene trattato in strutture private convenzionate, il 23% in quelle pubbliche. Il dato critico che emerge riguarda le terapie di dialisi domiciliare che in Sicilia si attestano al 4% contro al media nazionale del 10%. Tra le buone pratiche sanitarie merita di essere posto in valore un progetto che coinvolge le quattro province della Sicilia occidentale (Agrigento, Caltanissetta, Palermo e Trapani): la realizzazione di un percorso di assistenza integrata che, una volta validato, potra' essere esportato nelle altre province.
Il concetto di base è stato illustrato a Valderice nell'ambito di un incontro di settore tra medici di medicina generale, nefrologi del territorio e ospedalieri. Obiettivo del progetto innovativo la realizzazione di un percorso condiviso finalizzato alla maggiore tutela del paziente affetto da insufficienza renale cronica.
Due le azioni integrate di informazione e formazione dei pazienti in trattamento dialitico più il tutoring per spiegare loro che possono optare grazie alla normativa siciliana per il trattamento sostitutivo della funzione renale al proprio domicilio usufruendo anche di un contributo economico.
Tra le tematiche oggetto della campagna di sensibilizzazione quella del trapianto di rene da vivente. Il modello che proponiamo - ha dichiarato Flavia Caputo, dirigente della Unita' Operativa Complessa di nefrologia 2 con trapianto dell'Arnas Civico di Palermo - di lavoro integrato tra medici di medicina generale, nefrologi ospedalieri e del territorio, puo' dimostrarsi di grande rilevanza per il paziente. L'incontro di Valderice si e' incentrato su due focus: trattamenti sostitutivi della funzione renale a domicilio e il trapianto di rene da vivente, per il quale la Sicilia e' indietro.