Spending review. Come diminuiscono i posti letto nelle regioni italiane
In tutto i posti letto dovranno essere 224.318
Sarà significativa la riduzione dei posti letto ospedalieri in Italia con una diminuzione di 7.389 unita'. Sono gli effetti della spending review, correlati all'attuazione dell'art. 15 comma 13 del decreto Balduzzi. Lo schema di regolamento sulla ''Definizione degli standard qualitativi, strutturali, tecnologici e quantitativi relativi all'assistenza ospedaliera'', inviato alla Conferenza Stato-Regioni dal Ministro della Salute Renato Balduzzi di concerto con il Ministro dell'Economia Vittorio Grilli sarà operativo a partire dal 1 Gennaio 2013. Il Regolamento, come si legge in una nota inviata dal ministero, indica il metodo di calcolo per la riduzione delle Unita' operative complesse e per la riconversione delle strutture ospedaliere.
Nelle nuove disposizioni si stabilisce la riduzione della media dei posti letto attuale al valore di 3,7 per ogni mille abitanti. Al 1 gennaio 2012 in Italia erano presenti 231.707 posti letti (3,82 ogni mille abitanti) di cui 195.922 per acuti (3,23 ogni mille abitanti) e 35.785 per post-acuti (0,59). Con le determinazioni della nuova legge 135/2012 saranno diverse le regioni che dovranno ristrutturare la rete dei posti letto ospedalieri.
Le Regioni che ad oggi presentano un numero di posti letto in esubero rispetto agli standard previsti dovranno provvedere alla riorganizzazione con una pianificazione che tenga conto delle caratteristiche del territorio e della tipologia dei reparti. Laddove, invece, il numero dei posti letto attuali fosse inferiore, le Regioni potranno aumentarli fino alla soglia indicata dal Regolamento.
In tutto i posti letto devono quindi arrivare ad un totale di 224.318, così ripartiti: 181.879 per acuti (- 14.043), fino a 42.438 per post- acuti (+ 6635).
I calcoli effettuati, spiega il ministero nella nota, si basano sulla popolazione generale di ogni Regione, tenendo conto della composizione (anziani, bambini, disabili, pazienti affetti da patologie croniche) e dei flussi di mobilita' ospedaliera tra Regioni. Il correttivo tiene conto del fatto che alcune Regioni come ad esempio la Lombardia e l'Emilia Romagna, registrano una mobilita' attiva, in quanto i propri ospedali attraggono pazienti residenti altrove, prevalentemente al sud.
Sono cinque le Regioni (Lombardia, Provincia autonoma di Trento, Emilia Romagna, Lazio e Molise) nelle quali si riscontrera' una diminuzione dei posti letto di entrambe le tipologie. L'Umbria e' l'unica Regione che potra' aumentare i posti letto in entrambe le tipologie. In Piemonte diminuiranno i posti per post-acuti e potranno aumentare quelli per acuti.
Le Regioni rimanenti (Valle d'Aosta, Provincia autonoma di Bolzano, Veneto, Friuli Venezia Giulia, Liguria, Toscana, Marche, Abruzzo, Campania, Puglia, Basilicata, Calabria, Sicilia e Sardegna) al contrario potranno aumentare i posti per post-acuti e dovranno diminuire però quelli per acuti. In sei di queste Regioni (Liguria, Toscana, Abruzzo, Campagna, Puglia e Sicilia) il numero dei posti letto, per effetto del gioco dei saldi e dela compensazione interregionale, potra' complessivamente aumentare.