Sanita', sciopero ginecologi
Palagiano: reazione giustificata dall'inerzia dei governi
Lo sciopero, sacrosanto, proclamato da ostetriche e ginecologi rappresenta l’ultimo atto di una categoria: una scelta estrema, consequenziale al comportamento ottuso dei due governi che si sono succeduti nel corso dell’ultima legislatura. Né Berlusconi né Monti hanno preso in debita considerazione il grave problema dell’impennata del contenzioso giuridico medico-paziente degli ultimi anni. Sarebbero circa 30.000 le cause che ogni anno si intentano nei confronti dei medici, e, come dimostrato anche dai dati raccolti dalla commissione che presiedo in merito ai punti nascita e alle compagnie assicurative, è in atto una vera e propria speculazione ai danni del Sistema sanitario nazionale e dei cittadini. E' quanto dichiara il Presidente della Commissione errori e disavanzi sanitari, l'on. Antonio Palagiano in merito allo sciopero proclamato per il prossimo 12 febbraio.
Ad agosto di questo anno - prosegue Palagiano - scatterà l’obbligo per i medici di assicurasi, nonostante la gran parte delle compagnie veda con ritrosia la stipula delle polizze agli specialisti in branche chirurgiche, negando la polizza ai professionisti incappati in una richiesta di risarcimento. Nello stesso tempo, la nostra indagine ha dimostrato che ben il 62,7% delle strutture sanitarie italiane non sono assicurate per colpa grave, di conseguenza il paziente vittima di malpractice rischia di non percepire alcun indennizzo. In questa situazione, la cosiddetta medicina difensiva, che costa ai contribuenti quasi 12 miliardi di euro, viene usata a mò di scudo giudiziario, ma non garantisce al paziente l’appropriatezza terapeutica.
Ci saremmo aspettati dal governo dei tecnici un’azione determinata che affrontasse l’annoso problema attraverso un articolo di legge da inserire nel decreto Balduzzi. Invece, abbiamo assistito ad una politica concentrata più sulle nomine ai vertici degli enti controllati dal Ministero della Salute che sui reali problemi della sanità. Davanti a tanta inerzia - conclude Palagiano -