Staminali. Sempre più difficili i rapporti tra la ricerca e i legislatori
Secondo i ricercatori con la nuova norma si determinerebbe un uso indiscriminato di protocolli di cura non approvati né sperimentati
In una lettera un gruppo di 13 esperti internazionali della ricerca sulle 'cellule bambine' accusa il decreto italiano sulle staminali definendolo un attacco alle regole base della ricerca medica, un precedente unico nel mondo occidentale, una mistione infelice che varca il confine tra desiderio di offrire nuove cure e inganno verso chi soffre. L'appello della ricerca si trova in un appello pubblicato su 'Embo Journal', rivista del gruppo Nature e organo di un'associazione che annovera 1.500 scienziati che operano in tutto il Mondo.
Sull'approvazione in Senato del Decreto Balduzzi che conteneva una nuova norma sulla vicenda Stamina si erano già consumate forti polemiche all'interno della comunità scientifica internazionale, che aveva già reagito duramente, evidenziando tutte le criticità della norma che prevederebbe un uso indiscriminato di protocolli di cura non approvati né sperimentati.
Le cellule staminali - spiega nel documento Paolo Bianco, professore di Patologia alla Sapienza di Roma e tra i 13 firmatari del documento - possono offrire opportunità senza precedenti per sviluppare nuove cure verso molte malattie ad oggi inguaribili. Ma ci vorrà tempo. Ad ogni modo, solo una scienza rigorosa e dei severi controlli possono assicurare che ciò che scopre la scienza diventi una terapia sicura ed efficace. I protocolli della Stamina Foundation, ricordano gli esperti non hanno dimostrato la loro efficacia, e potrebbero favorire un pericoloso precedente per i pazienti che cercherebbero di essere trattati con altre terapie a base di staminali in Europa o in altri Paesi.
Secondo Elena Cattaneo, direttrice del centro di ricerca sulle cellule staminali dell'Università degli Studi di Milano, i trattamenti basati su metodi irrazionali e non verificati, che non siano stati validati o documentati scientificamente, non dovrebbero raggiungere i pazienti. Prevenire che accada è una specifica responsabilità delle autorità competenti in materia di salute e di ogni governo, che devono anche assicurarsi di non illudere i pazienti. I malati possono essere danneggiati o addirittura uccisi da cure che non si siano dimostrate totalmente sicure ed efficaci con trial clinici rigorosi.