Sciogliere i nodi della sanità pubblica
L'intersindacale dei medici scrive ai ministri Lorenzin (Salute), D’Alia (Pa), Carrozza (Istruzione) e Giovannini (Lavoro)
Sono tanti i nodi su cui la sanità centrale dovrà esprimersi, pena il crollo del sistema, già profondamante in crisi. Tagli lineari, blocco dei contratti e del turn over, responsabilità professionale, ticket, formazione, precariato e rapporti con le professioni sanitarie sono solo alcune delle criticità poste dall’Intersindacale medica che rilancia così l’allarme sanità pubblica. L
'intersindacale scrive ai ministri Lorenzin (Salute), D’Alia (Pa), Carrozza (Istruzione) e Giovannini (Lavoro). L’appello parte dall’assunto che i camici bianchi si “trovano nella necessità di evidenziare, ancora una volta e con sempre maggiore preoccupazione, i problemi che stanno affossando il Servizio Sanitario Nazionale pubblico. Conosciamo bene i problemi economici che attanagliano il nostro Paese e sappiamo che ognuno è chiamato a fare la sua parte di sacrifici. Tuttavia il servizio sanitario non può essere ancora una volta l’agnello sacrificale, il salvadanaio da depauperare per arginare temporaneamente le necessità di cassa”.
“Non si può pensare – prosegue la nota - di aggiungere ticket a ticket; di mandare i Dirigenti del SSN allo sbaraglio, a tappare i buchi economici e organizzativi, facendo oltretutto da parafulmine alla, seppur giustificata, rabbia dei pazienti; di dare alla nostra categoria sempre di meno, additandoci addirittura a responsabili di molti problemi della sanità, ma chiedendoci in cambio sempre di più; di spremere il servizio sanitario pubblico finché non rimarrà altro che terra bruciata. Diamo speranza alle nuove leve che si affacciano con entusiasmo alla professione medica, veterinaria e sanitaria; rimotiviamo i tanti che oggi lavorano in condizioni mortificanti”.