Oltre due milioni di italiani soffrono di tumore
Oncologia
ROMA. Sono 2,2 milioni gli italiani che combattono contro
il cancro: il numero di nuovi casi tra il 1970
e il 2010 è aumentato, ma non i decessi, segno che le speranze
di guarire da questa malattia sono sempre maggiori.
E' quanto emerge dal quarto rapporto sulla condizione
assistenziale dei malati oncologici, realizzato dal Censis in
collaborazione con la Fav (Federazione Italiana delle
Associazioni di volontariato in oncologia).
Dal rapporto, che ha avuto il contributo delle società
scientifiche che operano nel ramo, di Federsanità Anci, Inps,
Ministero della Salute e Istituto tumori di Milano, emerge che
il costo sociale annuale per i circa 960mila pazienti che hanno
avuto una diagnosi di tumore negli ultimi cinque anni e dei
776mila "caregiver", cioé coloro che se ne prendono cura, è di
36,4 miliardi di euro all'anno.
Di questi, 5, 8 miliardi sono di spese dirette e oltre 30 di
costi indiretti, tra i quali 12 miliardi per l'attività di
assistenza. A fronte di questo, i sussidi per i malati di tumore
ammontano complessivamente a 1, 1 miliardi di euro, pari a poco
più del 3% del costo sociale totale.
Dai dati relativi a 1055 pazienti e 713 caregiver che hanno
partecipato all'indagine è emerso anche che il costo delle
spese pro-capite per i malati di tumore e per chi li assiste è
di 34,2 mila euro. Di questi, oltre tremila euro di spese
mediche e 3600 per altri servizi, come trasporti e badanti.
Complessivamente, infine, il 77,3% degli intervistati afferma
di considerare di buon livello i servizi sanitari forniti,
mentre vengono giudicate insufficienti l'assistenza domiciliare
e le tutele economiche.
"Quello del tumore è un fenomeno sanitario e sociale dai
rilevanti risvolti socioeconomici- spiega il presidente del
Censis, Giuseppe De Rita- oltre che fornire assistenza
sanitaria nella fase acuta della malattia si può pensare, come
avviene in qualche esperienza localizzata di eccellenza, di
integrare sanità e sociale, impegno familiare e reti più
formalizzate di sostegno, risorse del pubblico e risorse
familiari, private". E il presidente di Favo Francesco De
Lorenzo, nel presentare la giornata nazionale del malato
oncologico, che proseguirà sabato 19 e domenica 20 maggio
all'Auditorium della Conciliazione con la consegna del cedro
d'oro al Ct della nazionale di calcio Cesare Prandelli spiega:
"Lo slogan scelto quest'anno è 'Niente per noi senza di noi':
un messaggio dei pazienti e dei volontari alla società. E' la
proposta di un ripensamento del concetto di
'appropriatezza'riferito ai livelli sociali di assistenza che
dovrebbe basarsi non soltanto sulle indicazioni
dell'Amministrazione e degli operatori sanitari ma soprattutto
sulle esigenze dei malati".
La Favo ha chiesto in una lettera inviata al ministro della
Salute Renato Balduzzi un riequilibrio nell'accesso ai farmaci
oncologici nelle regioni italiane: solo in quattro regioni
(Lombardia, Piemonte, Friuli Venezia Giulia e Marche) e nella
provincia autonoma di Bolzano- si spiega nella lettera- vengono
recepite immediatamente le indicazioni dell'Aifa (l'agenzia
italiana del farmaco) mentre in tutte le altre i nuovi farmaci
vengono resi disponibili con grande ritardo.