Allo Steri un convegno sull’epidemiologia in Sicilia e i rischi derivati dalle “sovra diagnosi”
“L’epidemiologia per la sostenibilità dei sistemi sanitari a livello aziendale e regionale”. Questo il tema del convegno, svoltosi nella sede di Palazzo Steri a Palermo, lo scorso 15 maggio. La conferenza, è stata organizzata dall’ A.I.E. (Associazione Italiana di Epidemiologia), con il patrocinio dell’Università di Palermo, dell’Assessorato Regionale alla Salute e dell’Ordine dei Medici di Palermo. Diversi gli argomenti trattati dai relatori. In particolare il dr. Salvatore Scondotto, dell’Assessorato regionale alla Sanità, nel suo intervento ha parlato delle “Nuove linee d’intervento per la prevenzione e contributo delle sorveglianze in Sicilia”, facendo un ‘attenta analisi dei dati statistici siciliani ufficiali in sanità e che evidenziano le prestazioni effettuate per alcune patologie specifiche in Sicilia e sull’ uso delle relative prescrizioni. Il dr. Scondotto ha poi indicato l’importanza dei piani di prevenzione regionali, per contrastare alcune patologie come l’obesità e il trattamento della rottura del femore nell’anziano. Inoltre, sempre il dr. Scondotto, ha poi mostrato i rischi della sovradiagnosi e l’uso indiscriminato di metodi diagnostici non necessari. Al convegno, tra gli altri, sono intervenuti il presidente dell’Ordine dei Medici di Palermo, Toti Amato ed il consigliere, Luigi Galvano. Il dr. Amato , nel corso dei lavori, ha moderato una tavola rotonda sul tema: “ sovradiagnosi e sostenibilità per i servizi in Sicilia”. Nel corso del suo intervento, il presidente Amato ha evidenziato alcuni aspetti del problema della sovradiagnosi. ” Fare una diagnosi – ha spiegato il presidente Amato-è sempre importante quando qualcuno è sofferente, ed è fondamentale farla bene. Farla precocemente può, in molti casi, salvare la vita. Attenzione, però, a non incappare nel fenomeno della “sovradiagnosi”, che si determina quando ad un individuo viene diagnosticata – e di conseguenza trattata – una condizione clinica per cui non avrebbe mai sviluppato sintomi e non avrebbe mai rischiato di morire. A quest’attualissima problematica, che ha importanti ricadute sulla salute pubblica e sui costi dell’assistenza sanitaria, bisogna prestare molta attenzione”.
L’ufficio per la Comunicazione OMCeO-Pa
Filippo Siragusa