Anime disperse. Il Romanzo di Alessia Sutera “Villa Magnisi 16/12/14”
Libri, progetti e nuove tecniche: la giovane scrittrice Palermitana si racconta.
Una serata per celebrare il talento e la genialità. Nella splendida cornice di villa Magnisi, sede dell’Ordine dei medici chirurghi e odontoiatri della Provincia di Palermo, sbarca “Anime disperse”, il romanzo d’esordio della giovane scrittrice Alessia Sutera. Ha solo 15 anni ma ha già catturato l’attenzione del suo pubblico. Sorprendente, la minuziosità con cui la giovane scrittrice racconta i suoi personaggi. Duecentotrenta pagine narrano gioie e dolori di un’adolescenza inquieta. Insomma un vero e proprio mix di emozioni che accompagna il lettore durante tutto il racconto.
«Alessia, una ragazza semplice, ma con grandi progetti e una instancabile passione per la lettura –racconta Rosalba Pesco, docente ed ex insegnante di Alessia – curiosità e ambizione la sua forza».
La scrittrice intervistata dal giornalista Gabriele Messina ha potuto raccontare piccole curiosità. «Quando frequentavo la terza media la professoressa di arte ha richiesto un lavoro di gruppo: disegnare un fumetto. Io scrissi una trama, mi appassionai e decisi di svilupparla. Così nasce Anime Disperse. Nella storia non c'è nulla di autobiografico “non è morto nessuno” ma la personalità di Aida è la mia. Al momento, ho due libri in cantiere – conclude Alessia - uno dei quali mi entusiasma e sto sperimentando nuove tecniche narrative. Ma non svelo nulla dovrete aspettare!».
Spazio anche per la recensione del libro curata dalla Professoressa Silvana Lino, Psicologo Clinico. «Un romanzo in cui l’adolescenza vibra, nei modi di una scrittura, ora intimi e quieti, ora entusiasti, vivi ed esaltanti, e si narra nei suoi risvolti più esplosivi e creativi. Pensieri e parole si compongono in un immaginario di vitalità di suoni di ritmo che è quello della musica. Nei passi della narrazione si svela la presa di coscienza dei cambiamenti del corpo e dell’anima, nel farsi della vita della giovane Aida e della sua famiglia. Una scrittura scattante ed armoniosa, un percorso introspettivo in cui la tempesta delle emozioni si schiude in un dialogo con se stessa, ora dolce e armonioso ora rotto dal pianto. Il raccontarsi di Aida nei suoi turbamenti adolescenziali coinvolge, ricordi memorie sensazioni, quasi odori dei turbamenti già vissuti, nei ricorsi evolutivi dell’esistenza, sempre in equilibrio mobile, tra la vita e la morte. Sogno ed evocazioni di realtà tra odio e amore, tra vita e morte, che si fanno scrittura e narrazione. La morte in questo romanzo è l’avvenimento misterioso e sacro, è l’evento simbolico organizzatore. Nel romanzo le due forze di eros e tanatos si intrecciano nei legami con gli amici e le amiche ed i corpi più sottili si dilatano, hanno perso il limite della mente. Anime non più disperse ma anime luminose; anime che provano la gioia del corpo e dell’anima e di ciò che è amore. – spiega Silvana Lino. Un romanzo di formazione che lascia presagire un grande futuro per questa giovane autrice».
Gabriele Messina