Al via il Decreto per contrastare la medicina difensiva
Responsabilità professionale dei medici
La prossima settimana approderà in consiglio dei ministri il decreto sanitario per la revisione delle regole sulla responsabilità professionale dei medici. Preparato dal ministro Renato Balduzzi è stato battezzato dagli addetti ai lavori ‘Decretone’, per la finalità precipua di contenere dei dispositivi per contrastare il boom delle denunce a carico dei medici e l' incremento ingiustificato della medicina difensiva.
Si calcola che le ricadute provocate dall' atteggiamento di preoccupazione dei sanitari costino al Servizio Nazionale circa 10 miliardi l'anno, complessivamente il 12% della spesa complessiva della sanità pubblica. Oggi a Roma, i sindacati medici nell’ ambito della conferenza stampa del "Sanità day", l' iniziativa di protesta contro i tagli che si svolgerà nella capitale il 28 Giugno, hanno incontrato il ministro Balduzzi e discusso la bozza del Decreto che oltre a riscrivere le regole della professione, proroga il regime transitorio per l'attività libero-professionale la cui scadenza è prevista il 30 giugno. Ma che cosa stabilisce, in sintesi, il Decretone?
Tra le parole-chiave 'tutela della professione' e 'responsabilità' vengono introdotte le tabelle di riferimento per i risarcimenti, l' ammissibilità dei ricorsi contro i medici limitata solo ai casi di colpa grave o dolo, l' istituzione di un "fondo di solidarietà" a costo zero per lo Stato per affrontare i maxi-risarcimenti e supportare le categorie mediche con maggiore rischio di esposizione. "Per quanto riguarda il fronte assicurazioni - ha dichiarato il segretario nazionale della Cgil Medici, Massimo Cozza - sarebbe prevista l' istituzione di un albo dei periti super partes e l' opzione di risolvere il contratto solo dopo aver pagato il risarcimento".
Sul decreto e sulle eventuali modifiche al testo pesa comunque il "Sanità day" del 28 giugno che con lo slogan "No a un sistema sanitario pubblico povero per i poveri", intende operare una mobilitazione di tutto il personale sanitario per denunciare la crisi della sanità pubblica e la politica di spending review che lede il rapporto fiduciario pazienti-istituzioni sanitarie e mette a rischio, come si legge sul documento, ‘universalismo ed equità’.