Il presidente dell'Ordine dei medici di Palermo Toti Amato sul comunicato dell'Omceo di Torino
CORONAVIRUS
L’Ordine dei Medici e degli Odontoiatri di Palermo condivide e sottoscrive l’appello pubblico dell’Ordine di Torino, che qui di seguito si riporta.
È inaccettabile che in un momento così tragico la politica tenti di archiviare preventivamente le eventuali responsabilità di quanti hanno gestito l’emergenza.
Certo adesso non è il momento delle analisi polemiche poiché tutte le risorse devono essere concentrate ed impiegate nella lotta contro il virus per salvare uomini, donne e bambini del nostro amato paese…. ma tra questi vi sono tanti medici ed operatori della salute che sono stati definiti “eroi” e si stanno trasformando in “ martiri”.
E’da incoscienti immaginare che il coronavirus sia una semplice dolorosa parentesi e che poi tutto torni rapidamente come prima. Avremo davanti una lunga "traversata del deserto": il paese avrà bisogno di guide fidate, non di qualche vitello d'oro, meno ancora se travestito da santo. I politici lungimiranti, gli scienziati, gli amministratori della salute dovranno responsabilmente attrezzarsi per ricostruire.
Oggi è ancora il tempo della lotta, ciascuno impegnato secondo le proprie forze ed il proprio ruolo.
Alla fine di questo conflitto in cui i medici sono stati avamposto disarmato, contati i caduti, sarà la resa dei conti.
Il Presidente
Salvatore Amato
IMMUNITÀ PER LE STRUTTURE SANITARIE IN CASO DI DANNI AGLI OPERATORI. L’ORDINE DEI MEDICI DI TORINO: “PROPOSTA CRUDELE E OFFENSIVA, GLI EMENDAMENTI VENGANO RITIRATI”
A ieri, sono 77 i medici morti in Italia. Solo in Piemonte, almeno 60 sono ricoverati in condizioni serie. Dei medici positivi al Covid-19 si è perso il conto, ma si stima che sia stato contagiato il 15% degli operatori.
A fronte di questi dati, nella discussione al Senato sulla conversione del decreto legge Cura Italia (il dl n. 18 del 17 marzo), sono stati presentati alcuni emendamenti che prevedono una sostanziale immunità per le strutture sanitarie e per i soggetti preposti alla gestione della crisi sanitaria, in relazione agli eventi avversi accaduti durante la pandemia da Covid-19 e in particolare “in caso di danni agli operatori".
Gli emendamenti, con sfumature differenti in base al proponente, sostengono tutti lo stesso concetto: le condotte dei datori di lavoro non determinano responsabilità penale, civile ed erariale. I proponenti sono esponenti delle forze di governo e di opposizione.
Dunque, nessuna colpa se i DPI non sono arrivati, se i tamponi non sono stati fatti, se respiratori e caschi non sono sufficienti, se la gravità dell’epidemia è stata sottostimata, se l’organizzazione è stata incapace, incerta, lenta e lacunosa.
Nessuno potrà indagare: noi medici siamo definiti eroi, che devono lavorare con abnegazione e spirito di servizio, e tanto basta.
Si piangono i pazienti, ma non si potrà verificare se i sanitari sono stati messi nella condizione di curarli con tutti gli strumenti possibili. E se sono stati tutelati o mandati ad ammalarsi nell’esercizio delle loro funzioni.
Questi emendamenti sono crudeli, sprezzanti e offensivi per una categoria che sta combattendo e lavorando a mani nude. Sono inaccettabili in uno stato di diritto.
L’Ordine dei Medici di Torino, insieme alle maggiori organizzazioni sindacali dei medici, chiede che i proponenti li ritirino immediatamente, chiedendoci scusa per aver pensato di assolvere a priori le strutture sanitarie e le istituzioni che avevano la responsabilità e il dovere di tutelarci: tutto il paese è al nostro fianco.
Ci ricorderemo di tutto.