Palermo, sabato 24 novembre si presenta “Nati Eroi” del medico Cruciano Di Novo
PALERMO. “Nati Eroi” è il titolo del libro di Cruciano Di Novo che sarà presentato sabato 24 novembre alle 11 nell’Aula Magna dell’Istituto Magistrale Statale Regina Margherita di Palermo (via SS. Salvatore 1). Introdurrà i lavori Concetta Guarenti, Preside del “Regina Margherita”. Interverranno Annamaria Amitrano, Ordinario di Etnostoria all’Università di Palermo, Rosa Venuti, Presidente I.R.A.S.E. Nazionale, Ugo Marchetta, Docente di Psicologia Sociale all’Università di Palermo. Sarà presente l’autore.
Cruciano Di Novo è nato a Sciara, ha 48 anni ed fa il medico. Si è specializzato in Psicoterapia Sistemica Relazionale Familiare, alla scuola diretta dal Prof. Luigi Cancrini, Presidente Nazionale Centro Studi di Terapia Familiare.
Il libro, pubblicato dalla casa editrice OFFSET Studio Palermo, è composto da 236 pagine ed è stato adottato come libro di testo alla Facoltà di Lettere e Filosofia in Psicologia Clinica.
“Nati Eroi” narra di un ipotetico “paziente” che ha vissuto l’incontro con il “malessere”, con il quale ha condiviso un percorso verso un nuovo benessere, percorso guidato dallo psicoterapeuta in un viaggio, attraversando eventi ed incontri che hanno modificato la sua vita e la sua visione del mondo.
Nello specifico, l’Autore sostiene che tanti bambini di tutto il mondo in passato si sono sacrificati e tutt’oggi altri continuano a sacrificarsi per aiutare i genitori che trascinano i giorni in massacranti liti. I bambini posti in mezzo a queste “faide” familiari iniziano a fare gli eroi. Ma quale strumenti ha il bambino per fare l’eroe? Il proprio corpo. Così, continua l’autore, il “bambino eroe” utilizza il proprio corpo per segnalare al mondo intero che all’interno della propria famiglia, sta avvenendo qualcosa di tragico.
Così inizia a manifestare i più svariati sintomi tramite i quali il “bambino eroe” riesce ad attivare la propria famiglia ma anche le strutture di aiuto e sostegno sociale ed il problema familiare viene superato, il “bambino eroe”, smetterà di fare l’eroe, e ritornerà ad essere un bambino normale.
Se invece, né la famiglia, né le strutture di sostegno sociale riusciranno a risolvere il problema familiare, allora il “bambino eroe”, persevererà nel suo eroismo accentuando sempre più la frequenza e l’intensità dei sintomi: così passerà ad abbandoni scolastici definitivi, fughe da casa, comportamenti sempre più aggressivi ed antisociali, episodi psicotici acuti, crisi di anoressia bulimia, fuga nella tossicodipendenza ed alcolismo fino alla vera e propria follia, perché un bambino "eroe" cresciuto ma non compreso è giudicato “folle”. E come folli tanti “EROI” hanno finito la loro vita rinchiusi nei manicomi o a vagare eternamente sempre alla ricerca di giustizia, verità e amore.
È questa la specificità del presente lavoro.
Su questo racconto il lettore potrà trovare spunti di riflessione sia sul lavoro terapeutico sia sulla narrazione delle vicende umane. Il lavoro terapeutico infatti viene visto come filo rosso che unisce la storia di un soggetto “il paziente designato” per arrivare alla storia di altri soggetti significativi e quindi alla storia dei legami familiari, dei nodi familiari e quindi dei miti sottostanti che costituiscono la struttura di connessione del mondo relazionale e che rappresenta il metodo operativo/clinico proprio della psicologia sociale.
L’autore, dopo avere ascoltato le storie di tanti bambini e giovani adulti che hanno subito violenze da parte dei genitori, chiude il libro con una proposta di legge: nei casi in cui da parte del tribunale venga revocata la patria potestà (potestà genitoriale) per acclarate violenze del genitore sul minore, venga contestualmente alla revoca della patria potestà, cambiato il cognome del figlio. Difatti, l’autore sostiene che il cambiamento del cognome allevierebbe al ragazzo un peso che continua a gravare sulla sua persona dopo la subita violenza.
L’amore come motore del mondo. Si percepisce leggendo il testo l’entusiasmo e la passione che hanno guidato l’Autore nella conduzione del suo lavoro clinico e quindi anche nella stesura del testo stesso. L’autore parla delle difficoltà del divenire genitori, dell’importanza della coppia come struttura di governo del sistema familiare e dell’importanza della stessa nel lavoro di tramando delle tradizioni familiari attraverso le diverse generazioni. Dalle radici alle nuove piante ed ai frutti per il futuro. La trasformazione della tragedia in commedia e le diverse possibili soluzioni delle storie umane. Riscoprire il piacere ed il gusto della lettura e della narrazione. Riscoprire il passato per costruire il futuro.