“Lu paradisu è cca” della palermitana Maria Rosaria Mutolo
Domenica 13 Gennaio 2008 alle 10,30, a Villa Magnisi, la sede dell’Ordine dei Medici Chirurghi e degli Odontoiatri della Provincia di Palermo, in via Rosario da Partanna 22, verrà presentato il libro “Lu paradisu è cca” di Maria Rosaria Mutolo
Interverranno la D. ssa Eliana Calandra (Direttrice Archivio storico – Comune di Palermo), il Prof. Salvatore Di Marco (Direttore della “Rivista Italiana di letteratura dialettale”).
Le poesie saranno lette dalla poetessa Francesca Guajana. Alla chitarra Salvatore Anello.
di Salvatore Di Marco *
La poesia dialettale siciliana di questi primi anni del duemila ora canta pure – insieme naturalmente a tutte quelle che già la rappresentano validamente – con una voce del tutto nuova , una voce esordiente , calda e appassionata , ed è quella di Maria Rosaria Mutolo la quale per il suo battesimo porta alle stampe il volume di liriche Lu paradisu è cca (Ila Palma Editrice, Palermo 2007 ).
Si tratta di un libro che ci consegna della poesia autentica da un lato (ed è la cosa più importante) e dall’altro lato poesia già in cammino alla ricerca di quelle stimmate formali e stilistiche che garantiscono ai poeti veri e originali identità di dettato e stabilità degli esiti sui livelli alti delle valenze letterarie.
In questa circostanza la nostra autrice ha voluto coniugare-evitando la mediazione dei modelli già archetipi della progettazione poetica-il proprio patrimonio interiore di esperienze, di sensibilità , di idealità e di cultura ,di memoria anche,con la innata spinta creativa che ne caratterizza la personalità, l’intelletto, il carattere,la visione del mondo e della vita.
In senso più lato si potrebbe dire che la Mutolo abbia d’istinto coniugato femminilità a parola, umanità a poesia, sotto il segno di una riposta radicalità esistenziale per risalire dai primordi delle emozioni ai contenuti morali e spirituali della propria ragion d’essere.
E quel patrimonio, appunto, si è costituito nel corso dell’intera esistenza,segnata profondamente dai luoghi dove è nata, dalla umanità che in quei luoghi si identifica , dalle vicende grandi e piccole che nello scorrere della storia vi si sono depositate.
Ecco perciò coesistere, nella sua ispirazione al canto lirico, tradizione e futuro, la nostalgia e il sogno, il coraggio della fedeltà e il coraggio dell’eresia, la cultura popolare e il filtro della modernità.
Si aprono così in questo libro della Mutolo gli spazi tematici che il respiro della immaginazione poetica attraversa e riporta a nuova, emblematica esistenza.
“Il paradiso è qua” dunque è una suggestiva metafora: se restiamo alla lettera, il “paradiso” di cui parla la Mutolo è la sua Arenella, la straordinaria e affascinante borgata marinara di Palermo, con le sue barche, i suoi pescatori, le case, le tradizioni della civiltà del mare, i linguaggi della gente. Ed averla definita “paradiso” è un atto linguistico-simbolico che riferisce in chiave lirica del suo amore per quel luogo dove è nata e cresciuta, dove si sono formate le basi su cui si sono poi strutturate la sua personalità sociale, la sua anima di donna , la sua cultura, l’impegno intellettuale.
E la nozione di “paradiso” può essere estesa a Palermo, alla Sicilia. Sotto tale profilo la sua “premessa” alla silloge è rivelatrice (“non illudiamoci che fuori dalla Sicilia tutto sia più facile”ci dice, e ancora invoca “la speranza di cambiare con coraggio” mantenendo “attaccamento alle tradizioni “perché “solo così potremo essere un popolo vincente”) della sua intensa sicilianità, come pure i contenuti delle sue liriche ce ne cantano la “palermitanità”culturale-antropologica.
Ma è sul “qua” che bisogna riflettere ancora.
In questo caso si va al di là della fisicità dei luoghi e della storicità del vissuto: il “qua” nasconde nel profondo il punto segreto dell’anima: il luogo del sogno e della verità. Diceva Sant’Agostino che nell’interiorità dell’uomo vive la verità: quando la si raggiunge, il “paradiso” non è più “né altrove” né lontano, ma “qua”.
Questo, a me pare il cammino di Maria Rosaria Mutolo che è cominciato dall’Arenella di Palermo, dal dialetto vivo e vero della sua gente, e che si orienta verso più maturi traguardi di poesia.
* Direttore della “Rivista Italiana di letteratura dialettale”