
Update sullo screening per il carcinoma colorettale in Sicilia: dalle ombre all'esigenza di un network regionale integrato
4,2 CREDITI ECM - VILLA MAGNISI
Update sullo screening per il carcinoma colorettale in Sicilia: dalle ombre all'esigenza di un network regionale integrato
Villa Magnisi 27/01/2024 - 4,2 CREDITI ECM
Id. 402823
Obiettivo formativo n. 10
Responsabile Scientifico Dott. Roberto Di Mitri
L’evento è accreditato per le seguenti figure: Gastroenterologia – Chirurgia Generale – Medicina Generale – Infermieri
Registrazione: https://ordinemedicipa.oltrefad.it
I CRC rappresentano la terza neoplasia negli uomini e la seconda nelle donne. La sopravvivenza a 5 anni dalla diagnosi in Italia è pari al 65,3% negli uomini e 66,3% nelle donne. Il tumore è spesso conseguente a un’evoluzione di lesioni benigne della mucosa del colon (esempio i polipi adenomatosi) che impiegano un periodo variabile per trasformarsi in forme maligne. Lo screening per il CRC si propone di ridurre la mortalità nella popolazione che si sottopone regolarmente a controlli per la diagnosi precoce di neoplasie o lesioni precancerose. La colonscopia è considerata la procedura di scelta per i pazienti che richiedono diagnosi, trattamento, sorveglianza e/o screening per il CRC soprattutto considerando le potenzialità delle attuali colonne endoscopiche. I recenti progressi tecnologici applicati al campo dell’endoscopia digestiva hanno consentito un notevole potenziamento dell’immagine, migliorando lo studio sia della superficie della mucosa e delle sue lesioni che di profondità?, valutando la trama vascolare sottomucosa e le sue eventuali anomalie. La Cromoendoscopia, infatti, consente una migliore visualizzazione di una o più aree della mucosa colica sospette per displasia e/neoplasia. L’ulteriore avanzamento tecnologico ha consentito di sviluppare la Computed Virtual Chromoendoscopy ovvero la Cromoendoscopia Virtuale che consiste in un’innovativa metodica di imaging endoscopico, real-time on-demand, capace di rendere la mucosa colica meglio visibile attraverso l’applicazione di filtri ottici alla luce emessa dalla fonte luminosa. La cromoendoscopia virtuale favorisce la visualizzazione del network vascolare sottomucoso e del pattern mucosale di superficie, con un guadagno nella diagnosi precoce delle lesioni di mucosa sia di natura neoplastica che non. Inoltre sono attualmente disponibili software avanzati di intelligenza artificiale capaci di facilitare la rilevazione delle lesioni sospette, caratterizzandone dimensioni ed aspetto, anche con l’ausilio di zoom ottici dedicati (magnificazione endoscopica). D’altra parte, la copertura nazionale dello screening colorettale in Italia resta ancora piuttosto bassa con una forte variabilità da Nord a Sud a sfavore delle Regioni meridionali dove la quota di persone che si sottopone allo screening è tra il 20 ed il 30%. L’individuazione precoce delle lesioni coliche di mucosa (polipoidi e non polipoidi) consente un approccio terapeutico endosocpico mirato, radicale e mini-invasivo. La mucosectomia endoscopica (EMR) e la dissezione endoscopica sottomucosa (ESD) sono considerate le metodiche di scelta per l’asportazione delle lesioni mucosali del colon. Queste metodiche sono decisamente meno invasive della chirurgia tradizionale avendo meno rischi e meno complicanze ma garantendo la radicalità dell’asportazione della lesione del colon. Si tratta di procedure complesse che richiedono un adeguato percorso formativo e che non possono prescindere, in ottica regionale, dall’istituzione di un Network tra le unità operative regionali dedicate all’endoscopia digestiva.