Invecchiamento cerebrale e demenza: le evidenze scientifiche della medicina complementare
Come dimostrano i dati Istat, l’età media della popolazione italiana si sta alzando progressivamente e oggi gli over 65 sono oltre 12 milioni, circa il 20% della popolazione, mentre gli over 80 sono ben 3 milioni.
Numeri destinati a crescere: nel 2050 la percentuale di persone over 65 supererà il 30% della popolazione italiana con una conseguente crescita di diffusione delle malattie legate all’età. La più comune è il morbo di Alzheimer e mina la dignità dell'essere umano.
Al CAM di Monza, tre specialisti in neurologia si confronteranno sull'argomento e illustreranno i nuovi traguardi in ambito scientifico.
Mercoledì 23 gennaio si terrà presso l'Auditorium della nuova sede del CAM monzino, dalle 19.45 alle 21.30, un incontro dedicato all'argomento: Invecchiamento cerebrale e demenza: le evidenze scientifiche della medicina complementare.
Le malattie neurodegenerative sono caratterizzate da una disfunzione cronica e progressiva delle funzioni celebrali; ad essere colpite sono soprattutto la memoria e la capacità di pensare, dal momento che la demenza può causare stati di confusione, deliri, allucinazioni e cambiamenti del comportamento. Una malattia, dunque, particolarmente insidiosa, perché scardina l'identità delle persone e cancella o altera i loro vissuti cognitivi ed emotivi.
“Il morbo di Alzheimer rappresenta la forma più comune tra le malattie degenerative che, con l’aumento progressivo del tasso di anzianità, saranno sempre più diffuse nella popolazione con indubbi effetti di natura etica, sociale nonché economica – spiega la Dr.ssa Maira Gironi, Neurologo presso il CAM di Monza e presso l’Istituto di Neurologia Sperimentale del San Raffaele di Milano –. La patologia colpisce prevalentemente le persone anziane oltre i 65 anni, età a partire dalla quale la probabilità di essere colpiti da demenza raddoppia circa ogni 5 anni. I malati di Alzheimer sono, nel mondo, circa 35 milioni, una cifra allarmante che trova riscontro anche nei dati nazionali: in Italia le persone affette da questa patologia sono più di 800mila”.
“A fronte di questi dati – continua la Dr.ssa Gironi – risulta più che mai necessario fare luce sulla malattia attraverso la ricerca. Diversi studi concordano nel sostenere che le alterazioni cerebrali del morbo di Alzheimer sono evidenti oltre 15 anni prima della comparsa del deficit di memoria e dunque delle manifestazioni cliniche della malattia; questo dato, se da un lato risulta allarmante in termini numerici, dall’altro è sicuramente indicativo della possibilità di intervenire per tempo sul progredire del morbo”.
I farmaci approvati in Italia permettono oggi solo di rallentare il decorso della malattia, ma non di arrestarlo, né tanto meno di recuperare le funzioni ormai compromesse. Ciò è dovuto al fatto che, in realtà, la conoscenza dei meccanismi della malattia è parziale e solo di recente sono state fatte importanti scoperte che potrebbero aprire la strada, tra anni, a possibili nuove terapie per l’Alzheimer. Tra i cofattori del danno cerebrale, si è da poco scoperto che un ruolo determinante è dovuto allo stress ossidativo e al danno infiammatorio che determina. La ricerca medica si prefigura più che mai fondamentale per approfondire i meccanismi per cui alcuni neuroni risultano più protetti di altri, capire quali sono i meccanismi riparativi di cui sono dotate alcune cellule ed evidenziare le differenze tra risorse antiossidanti in individui differenti. La speranza è quindi che la medicina del futuro sia in grado non solo di arrestare la degenerazione incontrollata del cervello, ma anche di stimolarne le stesse risorse autoriparative.
L'incontro organizzato dal CAM avrà dunque lo scopo di fare il punto sull'invecchiamento cerebrale e di approfondire gli approcci della farmacoterapia convenzionale e della medicina naturale nella prevenzione e cura delle malattie neurodegenerative.
Interverranno la Dr.ssa Maira Gironi (neurologo presso il CAM di Monza e presso l’Istituto di Neurologia Sperimentale del San Raffaele di Milano), la Dr.ssa Margherita Alberoni (neurologa e dirigente medico presso il centro Santa Maria Nascente della Fondazione Don Carlo Gnocchi di Milano) e il Dr. Ettore Giugiaro (docente del progetto Global Health, presso il Dipartimento di Neuroscienze dell'Azienda Ospedaliera Città della Salute e della Scienza di Torino).
La partecipazione all'incontro è gratuita, ma è necessario segnalare la propria presenza contattando Sara Casati allo 039 2397450 o inviando una mail a: segreteriaorganizzativa@cam-monza.com