
LA DEPRESSIONE DEL CARE GIVER ED IL BURN OUT DEL PROFESSIONISTA SANITARIO
VILLA MAGNISI - 18/10/2025 - 7 CREDITI ECM
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La depressione del caregiver è un fenomeno frequente nei setting di assistenza continuativa e psicosociali, influenzando sia il benessere personale di chi assiste che gli esiti riabilitativi del paziente. La qualità dell’esito degli operatori in questi percorsi è strettamente legata al loro livello di supporto, formazione e benessere psicologico. Il caregiver, sia esso familiare o professionale, formale o informale, è sottoposto a un carico emotivo, fisico e psicologico notevole.
Nel contesto della salute mentale, l’imprevedibilità del decorso clinico del paziente, la cronicità di alcune condizioni e le difficoltà relazionali possono favorire l’insorgenza di sintomi depressivi nel caregiver. Alcuni fattori di rischio includono: sovraccarico emotivo e stress prolungato, senso di impotenza o inefficacia nel ruolo di assistenza, isolamento sociale e perdita di autonomia personale, mancanza di supporto adeguato (familiare, istituzionale, psicologico), burnout, specialmente negli operatori sanitari.
Un caregiver depresso o esausto può avere difficoltà a fornire un supporto efficace, influenzando negativamente: la continuità delle cure e dell’aderenza terapeutica del paziente, la qualità della relazione con il paziente e il team dei curanti, la capacità di gestire crisi o momenti di regressione del paziente.
Un’attenzione costante al benessere dei caregiver e degli operatori sarà essenziale per migliorare gli esiti riabilitativi in psichiatria. La prevenzione del burnout e della depressione non è solo un beneficio individuale, ma un investimento nella qualità dell’assistenza e nella stabilità del percorso terapeutico del paziente, necessitando di opportuni interventi preventivi e terapeutici individuali e di contesto.
L’evento scientifico in trattazione, rivolto alle figure professionali operanti nei setting di cure continuative e della salute mentale (psichiatri, medici di medicina, generale, psicologi, infermieri, tecnici della riabilitazione psichiatrica, assistenti sociali, educatori), consentirà il confronto su strategie valutative e preventive del disagio e del burnout, enfatizzando la necessità di: supervisione e formazione continua, supporto psicologico e gruppi di auto-mutuo aiuto, equilibrio tra lavoro e vita privata, conoscenza ed uso di strumenti di gestione dello stress, approcci multidisciplinari che evitino il sovraccarico del singolo operatore.