Spesa sanitaria in tilt per l'obesità
227 miliardi di dollari ogni anno negli Usa e 236 miliardi di euro in Europa i costi della malattia
L'obesità colpisce 500 milioni di persone nel mondo e nel 2015 si ipotizza potrà superare la quota di 700 milioni. I costi che la sanità mondiale sopporta ne fanno un’emergenza globale tra le più urgenti, perchè correlata all'insorgenza di numerose patologie croniche, a loro volta complessivamente responsabili del 60% delle morti a livello mondiale.
Secondo lo studio presentato dalla European Association for the Study of Diabetes (EASD) l’obesità costituisce il più importante problema di salute pubblica in tutto il mondo, principale fattore di rischio sostanziale per le patologie dell’ipertensione, del diabete di tipo 2, dell'ipercolesterolemia. Ma tra le malattie correlate si contano anche le malattie coronariche, l’ictus, l’asma e l’artrite.
In futuro non sarà possibile sostenere i costi della malattia: 2011 ben 227 miliardi di dollari negli USA (pari al 7,2% della spesa sanitaria totale) e 236 miliardi di euro in Europa (il 7,4% della spesa sanitaria totale). In Italia, la situazione si presenta grave con dieci obesi per 100 abitanti ed un sovrappeso che coinvolge però il 40,2% della popolazione.
Pro-capite la spesa sanitaria sostenuta da un obeso è mediamente più alta del 25% rispetto a quella di un soggetto normopeso. Nelle proiezioni americane un diciottenne obeso nel corso della sua vita determina un costo sociale pari circa 100mila euro in più rispetto a un coetaneo normopeso. Senza dimenticare i costi indirettamente sostenuti dal sistema: calo della produttività sul lavoro, maggiori costi ambientali legati a maggiori consumi di carburante, conseguenti emissioni di gas serra, maggiore probabilità di far uso di fumo e alcool. Anche a scuola gli obesi registrano un rendimento scolastico inferiore ai coetanei normopeso.