Ricette rosa: interviene il ministro dopo le polemiche per l'obbligatorietà della prescrizione dei principi attivi
Sulle proteste della categoria medica, delle associazioni dei pazienti e della case farmaceutiche che hanno accompagnato questo ferragosto la cosiddetta rivoluzione rosa, intendendo con il colore la ricetta del Ssn, è intervenuto il ministro attraverso una intervista rilasciata al quotidiano 'Il Messaggero'.
Sui disagi correlati al mancato aggiornamento informatico, che ha costretto i medici a compilare a mano le prescrizioni - si legge nell'intervista -, il ministro ha condiviso le difficoltà del sistema ad adeguarsi ma ha fatto appello ''all’alleanza fra medico e paziente'' essenziale per ''puntare ad un approccio persuasivo per la risoluzione dei problemi'', ribadendo che contro eventuali interpretazioni difformi da quanto stabilisce la norma sulle prescrizioni ''il governo è deciso ad agire con determinazione''.
''La norma è chiara'' ha sottolineato Balduzzi, ''è consentito al medico obbligare il farmacista a consegnare un farmaco commerciale solo di fronte ad un problema di salute specifico. Ancora: non è permesso scrivere sulla ricetta un farmaco specifico dicendo che lo chiede il paziente. Reazioni del genere non avrebbero senso''.
Secondo il ministro le famiglie italiane spendono attualmente circa 800 milioni in più ogni anno rispetto a quanto tra un anno con la nuova norma e nel medio periodo si prevede che ''la domanda dei farmaci equivalenti aumenterà e questo consentirà alle case produttrici di abbassare ulteriormente i prezzi alleggerendo la spesa del Servizio sanitario nazionale''.