Consulcesi: con 30mila medici associati boccia il decreto Balduzzi
Il 58% dei medici italiani si dichiarano contrari al decreto Balduzzi. E' quanto emerge dall' indagine effettuata on line da Consulcesi, l'associazione che rappresenta oltre 30 mila medici. E sulle misure più importanti del decreto, come ad esempio la proposta di creare poliambulatori aperti 24 ore su 24, la bocciatura raggiunge il 70%.
Sono risultati parziali di un sondaggio a cui è possibile ancora rispondere poichè il campione che ha partecipato è di soli 6.000 medici.
''In particolare - si legge nella nota dell'associazione - si rileva un significativo pessimismo sulla possibilità che la riforma delle cure primarie possa portare reali benefici sia ai pazienti sia agli operatori della sanità. La proposta di creare dei poliambulatori, che riuniscano in una singola sede medico di base, pediatra e specialisti, in grado di rispondere alle esigenze di diagnosi e cura della popolazione garantendo un'assistenza 24 ore al giorno, fine settimana compresi, per alleggerire il flusso presso i pronto soccorso, lascia scettico quasi il 70% dei medici che hanno risposto all'inchiesta. Le motivazioni di tale sfiducia sono soprattutto: il timore che si incrini il rapporto di fiducia medico-paziente (53%); le difficoltà organizzative nella gestione della turnazione (76%) e quelle di coordinamento da parte delle Regioni (79%); l'incremento dei costi sanitari sia per i pazienti sia per gli stessi professionisti (66%)''.
La rivoluzione della sanità, così come il ministro l'ha battezzata, non piace quindi agli attori principali del sistema, e ciò era emerso nel lungo dibattito estivo che ha accompagnato la bozza. I mideici si sono sentiti poco coinvolti in questo processo importante di riforma. Anche sulla medicina difensiva emergono, secondo quanto riportato dall'associazione posizioni di dissenso rispetto a quanto prevede la riforma.
''L'attuale situazione della medicina difensiva, di cui si parla anche all'articolo 3 del decreto Balduzzi - afferma l'associazione - rappresenta un grande pericolo per la corretta pratica medica. Soprattutto se si tiene conto del continuo aumento di denunce per presunta malpractice nell'esercizio della professione, ben al di sopra della media europea: circa il 10% l'anno, per un totale di 40 mila contenziosi nello stesso arco di tempo''.