SCOSSI PER LA PERDITA DI CRISTIAN. NECESSARIA UNA RIFLESSIONE SULLA COMUNICAZIONE SANITARIA
In merito alla diffusione della lettera dei genitori del piccolo Cristian, morto lo scorso 6 aprile dopo un'operazione al cuore al Civico, i medici di Palermo esprimono la più profonda vicinanza a Pietro Trapani e Gabriella Zora per la perdita del figlio, "una tragedia che nessuna parola può alleviare”.
“La morte del piccolo Cristian a soli 7 anni ci ha scosso tutti, ma trasparenza, completezza della notizia, evidenze scientifiche e collaborazione tra informazione, istituzioni sanitarie e di chi per la sanità pubblica lavora restano principi inderogabili - spiegano i consiglieri dell'Ordine dei medici di Palermo - perché sono gli unici pilastri su cui si costruisce la fiducia dei cittadini, prima ancora di essere pazienti”.
“Nonostante l'impatto emotivo significativo della perdita di un bambino - spiega il presidente dell'Omceo Toti Amato - ogni singolo caso clinico è necessario che sia trattato con la massima accuratezza, in questo caso, in rispetto del bambino, i genitori, le istituzioni sanitarie e dei medici. Giudizi affrettati che non riflettono la realtà e un racconto sommario privo di tutti gli elementi di valutazione necessari alimenta solo sfiducia nei confronti di chi ogni giorno lavora con dedizione per garantire salute”.
“Nel caso di Cristian, da una nostra indagine interna ci risulta - prosegue il presidente - che il personale medico e sanitario della Cardiochirurgia pediatrica dell’ospedale Civico, gestita dal Policlinico San Donato di Milano, ha seguito con la massima attenzione e professionalità ogni fase del trattamento di Cristian. Dal momento del suo arrivo in ospedale e fino agli ultimi istanti del suo percorso, il bambino ha ricevuto le cure più avanzate e appropriate disponibili. Ogni decisione terapeutica è stata presa con la massima competenza, basata su una valutazione accurata delle sue condizioni cliniche, che ha coinvolto cardiologi, chirurghi, anestesisti, infermieri e altri specialisti, tutti impegnati nel monitorare costantemente la situazione del bambino”.
Per l'Omceo: "La dedizione dei sanitari del Civico verso Cristian è indiscutibile, sul piano professionale e umano. Ogni passo, compreso l’intervento chirurgico, purtroppo tardivo e ad altissimo rischio, ci risulta essere stato accompagnato pedissequamente da una comunicazione chiara e trasparente con la famiglia. Così come trova riscontro dalla nostra indagine che medici e infermieri non hanno mai abbassato la guardia, rimanendo sempre vigili e pronti ad intervenire tempestivamente, anche negli ultimi momenti di vita del piccolo, i più cruciali per Cristian e la sua famiglia".
"Sono tutti dettagli che richiedono un'attenta riflessione, oltre che una risposta chiara e doverosa per Cristian e i suoi genitori, ma anche per i medici coinvolti”.
“L'ospedale Civico ha prontamente avviato un’indagine interna per fare piena luce su tutti gli aspetti della vicenda, così come l'intervento degli ispettori inviati dall'assessore regionale alla Salute, Giovanna Volo, rappresenta un segnale di trasparenza doverosa, non solo per rispondere al dolore e alle legittime domande della famiglia, ma anche per fare chiarezza sulle pratiche sanitarie adottate, restituendo ai medici l’orgoglio di esercitare una professione preziosa per la vita di tutti”.