COMUNICAZIONE SANITARIA: A PALERMO, ISTITUZIONI, MEDICI E GIORNALISTI A CONFRONTO
Nuovo piano di comunicazione sanitaria regionale, confronto tra cittadini e professionisti che operano in sanità, educazione e promozione di stili di vita salutari e buone pratiche, oltre all'indispensabile collaborazione tra il mondo medico e quello dell'informazione. Questi sono alcuni dei temi discussi nel corso del convegno "Comunicazione in sanità", che si è svolto ieri all'Hotel La Torre di Palermo promosso dal dipartimento per le Attività sanitarie e osservatorio epidemiologico (Dasoe) diretto da Salvatore Requirez. Obiettivo: fare il punto su argomenti complessi nell'ambito dell’informazione, che influisce sulle scelte dei cittadini e sul loro stato di salute.
I lavori sono stati introdotti da Giovanna Volo, assessore regionale alla Salute; Salvatore Requirez, dirigente generale Dasoe; Salvatore Iacolino, dirigente generale del dipartimento regionale per la Pianificazione strategica; e Roberto Gueli, condirettore Tgr Rai. "È necessario un lavoro sinergico tra operatori sanitari e giornalisti. Questo può determinare una migliore informazione sulla prevenzione e sull'offerta sanitaria. Come governo, siamo impegnati anche a implementare le strutture degli uffici stampa. Dobbiamo trovare i fondi", ha dichiarato l'assessore regionale alla Salute, Giovanna Volo. |
Di promozione e trasparenza ha parlato invece Requirez, sottolinendo le aspettative della giornata: "Vogliamo cementare e rafforzare progressivamente la sinergia tra i professionisti dell'informazione e gli operatori del servizio sanitario regionale. Occorre guardare non soltanto al controllo delle fake news, ma anche alla promozione del sistema sanitario regionale e alla condivisione dei concetti fondamentali per la prevenzione primaria. Gli ambiti di collaborazione sono diversi e devono guardare allo stesso obiettivo: informare correttamente i cittadini sullo stato di salute dei pazienti e su quello dei servizi sanitari della nostra regione". |
La giornata è stata anche l’occasione per affrontare il tema delle continue aggressioni ai medici e ai sanitari, un fenomeno preoccupante per l'impatto diretto psico-fisico e per le ricadute sul sistema sanitario e sulla qualità dei servizi offerti.
Sul tema è intervenuto il presidente dell'Ordine dei medici di Palermo, Toti Amato: "La violenza contro i sanitari ha assunto proporzioni globali e investe oggi ogni ambito della vita sociale, inclusi i luoghi che dovrebbero essere rifugi sicuri, come ospedali e studi medici". Secondo Amato, la dimensione sanitaria s'intreccia con quella sociale perché la violenza riflette la crisi di valori, il degrado dei rapporti interpersonali e l'incapacità di gestire frustrazione e difficoltà economiche, che si trasformano facilmente in aggressioni anche contro chi è lì per aiutare. "Non si tratta solo - ha detto - di mancanza di rispetto o di fiducia verso i medici, ma di una più ampia crisi di dialogo, che tocca tutti i settori della vita collettiva. Dovremmo tutti interrogarci sulle dinamiche di comunicazione e convivenza. Come Ordine dei medici, siamo chiamati a difendere i nostri colleghi e a garantire un ambiente di lavoro sicuro. La chiave che può unire le due dimensioni è una comunicazione chiara, ma soprattutto educativa, ma è un impegno che dobbiamo portare avanti tutti insieme, come cittadini e come professionisti della salute". |