DONAZIONE E TRAPIANTI: L'ITALIA SEMPRE PIÙ LEADER, LA SICILIA TRA LE REGIONI PIÙ VIRTUOSE
L'Italia è sempre più leader nella trapiantologia. Il 47° Congresso nazionale della Società italiana di trapianti d'organo e di tessuti (Sito), dal 6 all'8 ottobre, ha accolto a Palazzo Sclafani di Palermo i massimi esperti italiani e stranieri, che hanno confermato il trend: crescono le donazioni di organi e il numero di trapianti, riducendo tempi d’attesa e tasso di mortalità. Il congresso ha fotografato un Paese con 31 donatori d'organo per milione di abitanti, secondo in Europa dopo la Spagna. In proiezione, nel 2024 le operazioni saranno 4.392 contro le 4.079 del 2023.
Nel frattempo, la Sicilia ha già raddoppiato i suoi donatori e, da fanalino di coda, è diventata una delle regioni più virtuose, confermando il valore strategico dell’Ismett di Palermo (Istituto Mediterraneo per i Trapianti e Terapie ad alta specializzazione): "E' una struttura che coniuga l’eccellenza clinica e l’innovazione con la ricerca di base, clinica e traslazionale. Oggi è un punto di riferimento anche nei programmi scientifici nazionali ed internazionali”, ha detto il direttore del centro trapianti Ismett, Angelo Luca.
Tra le novità di questa 47esima edizione c'è la cosiddetta "Transplant oncology", cioè la possibilità di trattare malattie di tipo oncologico su cui prima non si riusciva a intervenire, e le nuove macchine da perfusione.
"Va precisato che non c'è ancora un'apertura totale a tutti i pazienti oncologici, ma solo ad alcuni casi ben selezionati", ha spiegato Salvatore Gruttadauria, direttore della Chirurgia addominale dell'Ismett e presidente del congresso. "Fino a qualche anno fa - ha proseguito il chirurgo - il trapianto veniva effettuato prevalentemente a seguito di una cirrosi, esito dell'epatite C. La patologia del fegato adesso è stata praticamente debellata dalla terapia medica antivirale, ne consegue che le nuove indicazioni al trapianto riguardano anche i pazienti colpiti da tumore, il che dà speranza di guarigione in molti settori, come la malattia metastatica del tumore del colon-retto al fegato o il colangiocarcinoma".
Un altro argomento molto dibattuto ha riguardato le nuove macchine da perfusione, che permettono la conservazione dell'organo nel rispetto della normativa vigente. Macchine sempre più performanti che lasciano l'organo utilizzabile anche dopo i venti minuti dalla dichiarazione di morte previsti dalla legge italiana: "Migliorano la qualità dell'organo e ci consentono tempi maggiori, ma soprattutto ci dicono se l'organo poi funziona una volta trapiantato", ha spiegato il professor Luciano De Carlis, direttore del Niguarda Transplant Center e presidente della Sito.
"Le crescenti donazioni e il numero sempre maggiore di trapianti dimostrano un impegno straordinario del nostro Paese e della Sicilia in particolare. È un segnale di speranza per migliaia di pazienti. Ne sono orgoglioso - ha detto il presidente dell'Ordine dei medici di Palermo Toti Amato - per i tanti incontri che abbiamo realizzato per sensibilizzare alla cultura del dono. Il ruolo strategico dell'Ismett è centrale, è un nostro fiore all'occhiello per eccellenza clinica e innovazione scientifica. Ma sono anche convinto che il grande progresso della donazione dipenda da un fattore imprescindibile: la solidarietà e il senso di responsabilità di ogni cittadino. Il futuro della trapiantologia è promettente, ma la nostra sfida come istituzione ordinistica è continuare a diffondere il valore della generosità come gesto unico per salvare vite".
Nel corso della cerimonia di inaugurazione, l'epatologo Ugo Palazzo ha ricevuto il premio della Società italiana trapianti d’organo per il suo contributo alla realizzazione e nascita del progetto Ismett ed il suo impegno per la promozione e la cultura della donazione e del trapianto.