SANITÀ SICILIANA E GLOBALIZZAZIONE, UN FUTURO TRA DIGITALIZZAZIONE E COOPERAZIONE
L'internazionalizzazione del Servizio sanitario regionale rappresenta un'opportunità unica per migliorare la qualità e l'efficienza della nostra sanità. In un mondo sempre più interconnesso, è indispensabile adottare un approccio globale che favorisca la trasformazione dei sistemi sanitari attraverso il dialogo e la cooperazione internazionale. La valorizzazione dei dati, il progresso delle terapie digitali e una stretta collaborazione tra istituzioni sanitarie e aziende del settore costituiscono i pilastri fondamentali per costruire un sistema dinamico e competitivo a livello mondiale. Con queste parole il direttore sanitario del policlinico Giaccone di Palermo Alberto Firenze, referente per la Regione siciliana del Promis, (il Programma Mattone Internazionale Salute), stamattina a Palazzo dei Normanni, ha aperto i lavori del convegno “L’internazionalizzazione del Ssr: nuove sfide per una sanità dinamica".
Il Promis è una struttura ministeriale permanente che supporta le Regioni e le Province Autonome nei loro processi di internazionalizzazione. Il convegno è stato organizzato per condividere le funzioni del Programma nella promozione e divulgazione del Ssr sul territorio nazionale delle politiche comunitarie e delle possibilità di accesso ai programmi europei e internazionali per la salute, la ricerca e l’innovazione.
"L'Italia - ha proseguito Firenze - sta dimostrando la sua leadership con iniziative innovative come la futura piattaforma nazionale di telemedicina, che segnerà un passo decisivo nell'apertura del nostro sistema sanitario ai contesti europei e internazionali. Questa evoluzione tecnologica, insieme alla capacità di intercettare risorse europee per la ricerca e l'innovazione, ci permetterà di affrontare con fiducia le sfide della globalizzazione, a garanzia di servizi di alta qualità e centrati sul paziente".
A sottolineare l'importanza dell'internazionalizzazione nel contesto sanitario regionale il direttore generale del policlinico Giaccone Maria Grazia Furnari, accompagnato dal direttore amministrativo Sergio Consagra, e il dirigente generale della Pianificazione strategica dell'assessorato regionale della Salute Salvatore Iacolino.
Presente anche il presidente dell'ordine dei medici di Palermo Toti Amato, secondo il quale l'internazionalizzazione della sanità pubblica regionale può essere la risposta alle sfide che il sistema salute globale sta affrontando, dalla carenza di personale alla fuga dei giovani talenti.
"L'inserimento di medici stranieri qualificati - ha detto Amato - è un'opportunità concreta, ma deve essere accompagnato da percorsi formativi specifici per garantire standard assistenziali elevati e da strumenti che nel contempo mettano un freno alla fuga dei giovani medici siciliani. Allo stesso tempo, la telemedicina e la digitalizzazione offrono soluzioni innovative per migliorare l'accessibilità e l'efficienza dei servizi, ma ci sono due aspetti fondamentali che vanno affrontati urgentemente: il fabbisogno di medici, che è insufficiente ai bisogni di salute, e che i sanitari siano adeguatamente formati per sfruttare al meglio queste tecnologie e lavorare in rete, mantenendo al centro il paziente e il valore della relazione umana nella cura. È preoccupante che il Pnrr non preveda risorse specifiche per il personale medico, rendendo difficile affrontare le carenze di organico e migliorare le loro condizioni lavorative, che sono il presupposto di servizi assistenziali universali e di qualità".
Nella prima sessione del convegno sono state illustrate le iniziative nazionali a sostegno dei processi di internazionalizzazione dei sistemi sanitari regionali. La seconda sessione è stata dedicata alla visione dei direttori generali delle Aziende ospedaliere, policlinici e degli Istituti di ricovero e cura a carattere scientifico (Irccs) della Regione siciliana. La terza sessione ha affrontato, invece, temi legati a digital health, lotta al cancro, salute mentale, cure integrate, workforce e comunicazione della salute. Nella quarta e ultima sessione gli esperti sono intervenuti sulle prospettive di internazionalizzazione della sanità regionale e il contributo dell’Unione europea.